IL MATTINO
sanità
31.10.2023 - 15:42
L'ospedale ecclesiastico Miulli di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, sospende i ricoveri e prestazioni per i pazienti provenienti da fuori regione. Lo comunica l'azienda ospedaliera, la struttura privata accreditata più grande della Puglia. La decisione è stata presa perché è stato già superato il tetto di spesa massimo fissato dalla Regione nel 2021 per il rimborso dei costi sostenuti dagli enti sanitari accreditati per la presa in carico di pazienti extraregione. "Questa decisione - spiegano dal Miulli - sebbene molto sofferta e a lungo procrastinata, arriva a tutela dell'equilibrio finanziario dell'Ente e a garanzia della prosecuzione del proprio operato sanitario, onde poter assicurare il rimborso anche a copertura del surplus dell'attività extraregionale già svolta nel corso del 2023, che ad oggi non trova riconoscimento. L'amministrazione dell'ospedale "F. Miulli" non può dunque nascondere il rammarico per questo inevitabile provvedimento e per le ripercussioni nei confronti delle persone più fragili e in difficoltà, che si vedranno costrette a recarsi presso altre strutture eventualmente più distanti e con le quali dovranno sviluppare un nuovo rapporto fiduciario". L'ospedale ricorda che "sono passati ormai due anni dal giorno in cui l'ospedale ha dovuto interrompere, ogni anno nell'ultima parte di esso, l'accettazione di pazienti residenti al di fuori della regione Puglia a causa di un tetto invalicabile posto a partire dal 2021. Un periodo in cui l'Ente si è comunque prodigato in uno sforzo lavorativo volto a garantire l'assistenza necessaria al proprio territorio di riferimento, fiducioso che gli impegni presi dai referenti istituzionali regionali ed extraregionali avrebbero trovato seguito in tempi ragionevoli".
Pasquale Andrisani (Tribunale dei diritti del malato) non ci sta. Di seguito la nota integrale
È davvero sconcertante e umanamente inquietante, leggere comunicati di sospensione delle attività di cura della salute per “superamento del tetto di spesa”. È quanto ha annunciato poco fa l’ Ente Ecclesiastico dell’ospedale Miulli di Acquaviva, dove centinaia di materane e materani e cittadini della provincia si rivolgono per ricevere le cure in tempi ragionevolmente brevi o perché lì si trovano le giuste garanzie e le giuste attenzioni. La sospensione riguarda le prestazioni di ricovero, day service e specialistica ambulatoriale. Anche quelle già prenotate non potranno essere più soddisfatte! Ancora una volta le notevoli ripercussioni cadranno sui pazienti più fragili, gli anziani e i malati oncologici. È una situazione non più sostenibile al limite della violazione e della negazione dei diritti umani. Il diritto alla salute stabilito dall’art.32 della Costituzione e della legge n.833/1978 ( che istitui il SSN) è diventato carta straccia. Tu mi paghi, io ti curo. Tutto questo ha delle fonti e delle cause: i tagli alla sanità pubblica! Ci auguriamo che al più presto si possa ristabilire il normale rapporto fiduciario magari rivedendo “gli accordi di confine” aumentando il tetto di spesa per evitare nuovamente di incorrere in situazioni come queste nelle quali sono sempre i pazienti più fragili ad avere la peggio. Noi del Tribunale dei diritti del malato saremo sempre attenti e vigili e a denunciare ogni qualsivoglia negazione e violazione del sacrosanto diritto a essere curati nei tempi e nei modi previsti dalla nostra Costituzione!
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