IL MATTINO
regione basilicata
30.10.2023 - 12:36
da sinistra Bardi e Merra
“L’Assessore Donatella Merra ricambia la fiducia che le è stata accordata in questa legislatura, con parole ingenerose e giudizi incomprensibili su una azione di governo che lei stessa ha più volte riconosciuto in passato e finalizzata ad imprimere quel cambiamento che ci ha portato alla guida della regione. Il cambiamento non è parola vuota, non si traduce nella mera sostituzione di donne e uomini alla guida della Regione, ma in una modifica innanzitutto di stile, nel modo di rappresentare le istituzioni, nel tenere a cuore gli interessi della comunità e nella capacità di sfidare le tante resistenze subiamo ogni giorno. Il tentativo di delegittimare tutto il centrodestra nell’approssimarsi di una scadenza elettorale importante per la storia della nostra regione, di fronte al tentativo di restaurazione in atto da parte del vecchio blocco di potere, con conflitti di interessi e poteri forti sfacciatamente schierati, rende la presa di posizione di Donatella Merra utile solo agli avversari politici. La tenuta del centro destra, con le diverse sensibilità e i diversi accenti che la compongono, si gioca invece sul senso di responsabilità e di sacrificio, cercando di dare voce a quella Basilicata che non vuol tornare indietro, che ci chiede vicinanza e sostegno nelle difficoltà che vivono le famiglie, nelle sfide che devono sostenere le imprese, nell’impegno dei tanti amministratori locali, nei processi di sviluppo avviati in questa prima legislatura. Sono queste le motivazioni che devono animare l’intera coalizione di centro destra, desiderosa di dimostrare che una Basilicata migliore è possibile. Mi preme ricordare che le dimissioni non si annunciano, ma si presentano. A ogni modo farò valere le mie prerogative”. Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi
La replica dell'assessore regionale Donatella Merra
"Riscontro con estremo rammarico che l’unico esponente femminile del Governo regionale continui a subire atteggiamenti ed azioni discriminatorie. Venute meno le condizioni ho chiesto di aprire opportuna e necessaria riflessione politica nel governo, per salvaguardare la democrazia interna e gli spazi di confronto. L’autonomia di giudizio e di pensiero, l’esigenza legittima di uscire da uno stallo indotto non possono essere scambiati per insubordinazione e indisciplina. In quanto donna libera e indipendente riscontro comportamenti inaccettabili per il ruolo istituzionale che svolgo e per la mia stessa dignità individuale e professionale: ho già elencato i provvedimenti urgenti e necessari, attesi dai lucani, che sono stati ostacolati per mesi con pretesti irragionevoli e argomenti illogici, e questo certamente non è stata volontà esclusiva del Presidente. Si è consentito, non si comprende a quale titolo, a un Dirigente di intervenire e contestare, durante una seduta di Giunta, decisioni di esclusiva pertinenza dell’organo politico, con toni irriverenti e irriguardosi nei miei confronti. Episodi purtroppo affatto isolati. Così come è intollerabile che la comunicazione istituzionale di un assessore venga a più riprese censurata dal canale informativo ufficiale della Regione quando sgradita a qualcuno. Si tratta di episodi gravi impossibili da ignorare per la mia rispettabilità e credibilità istituzionale e politica. Chi consente che tutto questo avvenga svilisce la mia persona, il mio ruolo e credo tutto il centro-destra, per il quale ho lavorato lealmente e caparbiamente per più di 4 anni; al mio partito in primis ed a tutto il centro-destra rimetto senza timori il giudizio sul mio operato ma anche sugli eventi che si sono consumati e da me legittimamente manifestati. Ho ritenuto semplicemente doveroso e necessario far conoscere ai lucani i motivi per cui progetti importanti e interventi attesi restavano inesorabilmente inattuati. L’ho fatto rendendomi disponibile a riavviare una fase di dialogo, in funzione della risoluzione dei problemi e delle esigenze del territorio, rappresentando disponibilità anche ad un passo indietro se poteva in questa fase essere funzionale al superamento dell’impasse. Il tentativo di dialogizzare le questioni e di confrontarsi apertamente sui problemi, in nome delle istanze collettive, si è scontrato per l’ennesima volta con un atteggiamento ostativo e prevaricante, o peggio con la più colpevole indifferenza. Nei confronti di una donna che ha palesato lealmente una impossibilità ad esercitare il ruolo di governo, si decide di imporsi e di ricorrere a prerogative esclusive. Per quasi 5 anni ho minimizzato e superato attacchi ed ostacoli ingiustificabili ed ingiustificati da più parti, perché ho ritenuto che gli interessi precipui dei lucani venissero prima anche di ogni tensione e malessere personale, istituzionale e politico e che ogni minuto speso per sciogliere un nodo interno era un minuto tolto all’impegno e alla missione politica per la mia comunità. Purtroppo è arrivato il momento di sciogliere i nodi ma con attenzione, garbo e buon senso, anzitutto per raggiungere obiettivi che i lucani attendono e superare le emergenze diffuse, ma anche per rispetto nei confronti di chi ha onestamente e ininterrottamente lavorato a questo solo scopo. È evidente che il mio messaggio non è stato accolto così come la mia azione in Giunta degli ultimi mesi".
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