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Caro benzina, operazione verità di Federcontribuenti: "Metà del tuo pieno va in tasse allo Stato"

"Il prezzo della benzina potrebbe essere ridotto di 20 centesimi al litro senza nessuna conseguenza negativa sulle casse dello Stato". È quanto afferma Federcontribuenti, che sta per lanciare un'operazione verità sulla composizione del prezzo dei carburanti alla pompa. L'associazione presenterà una campagna di sensibilizzazione con lo slogan ''Metà del tuo pieno va in tasse allo Stato'', con una grafica stampata su un adesivo che sarà attaccato su molte pompe di benzina

Caro benzina, operazione verità di Federcontribuenti: "Metà del tuo pieno va in tasse allo Stato"

''È giusto che i cittadini sappiano – sostiene Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti – che il 55% del costo del litro di benzina è costituito da tasse: su due euro di costo al litro della benzina verde il totale delle accise arriva a 98 centesimi, a cui viene applicata una imposta sul valore aggiunto di 20 centesimi. Praticamente una tassa sulle tasse. La materia prima costa solo per 60 centesimi sul prezzo finale che viene completato da 22 centesimi dei costi di distribuzione del carburante dalle petroliere al benzinaio. Gli esercenti delle stazioni di servizio sono l'anello debole della catena. A loro, se tutto va bene vanno solo 4 centesimi al litro. Questi aumenti ingiustificati, come i 2,7 euro in una pompa sulla Milano-Varese non fanno altro che provocare danni morali e materiali ai cittadini e alle imprese. Tutto ciò è inaccettabile e invitiamo dunque anche i direttori competenti del ministero dello Sviluppo economico a tornare al loro lavoro in questi giorni per dare una risposta seria e concreta mettendo in moto tutti gli strumenti per fermare questo tsunami''. "Se il prezzo medio della benzina, in base ai dati comunicati dal Mimit, ha raggiunto al self la media di 2,019 euro in autostrada, su molte tratte la verde in modalità servito sfiora i 2,5 euro al litro" afferma Assoutenti, che non solo torna a denunciare gli evidenti rincari dei prezzi alla pompa, ma segnala anche come gli aumenti proseguano nonostante il calo delle quotazioni petrolifere. "Sono numerosi gli impianti ubicati sulle autostrade che, alla data odierna, vendono la benzina (servito) a 2,499 euro al litro, e a oltre 2,4 euro il gasolio" spiega Assoutenti, che ha realizzato un monitoraggio alle ore 9 di oggi sulla base dei dati comunicati dai gestori allo stesso Mimit. "Ma al di là delle autostrade, i listini stanno aumentando su tutta la rete. In soli tre mesi, da maggio ad oggi, – sottolinea Assoutenti – un litro di benzina è rincarato in media di 13,2 centesimi, il gasolio costa addirittura 17,7 centesimi in più. Questo significa da un lato che un pieno di verde costa 6,6 euro in più rispetto a maggio, +8,9 euro un pieno di gasolio, dall'altro che le casse statali stanno guadagnando miliardi di euro attraverso Iva e accise grazie ai rincari dei carburanti. Un aumento quello degli ultimi giorni che si verifica nonostante il calo del petrolio, le cui quotazioni sono scese sia per il Brent che per il Wti". "L'escalation dei listini di benzina e gasolio è sotto gli occhi di tutti, ed è confermata dai numeri ufficiali forniti dallo stesso Mimit – dichiara il presidente di Assoutenti Furio Truzzi –. Proprio il ministro Urso ieri, parlando di prezzo industriale inferiore ad altri paesi UE, ha confermato l'allarme lanciato da Assoutenti circa il peso della tassazione sui carburanti che, in Italia, è tra i più alti d'Europa e penalizza gli automobilisti della penisola, facendo crescere i listini alla pompa. Per questo ribadiamo la richiesta al Governo di intervenire con effetto immediato, sfruttando gli extra profitti incamerati negli ultimi mesi grazie alle tasse sui carburanti per un deciso taglio delle accise che pesano su benzina e gasolio. È necessario poi capire cosa avvenga nei vari passaggi di filiera dei carburanti per accertare come possano i listini schizzare alle stelle anche quando, come in questi giorni, il prezzo del petrolio scende".

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