IL MATTINO
Reportage/9
17.08.2023 - 15:39
Ischia
Tra le isole del Golfo di Napoli, Ischia è la più grande, ed è quella in cui le contraddizioni del vivere sono più accentuate, complice anche il fatto di essere l'isola stessa a più velocità, in un territorio più unico che raro e di straordinaria bellezza, territorio in cui mare e terra sono legati in maniera indissolubile e conflittuale, una conflittualità determinata anche dall’esistenza di sei comuni, comuni con problemi diversi da risolvere, ma che hanno anche un unico obiettivo (questo sì comune): attrarre turisti in estate, turisti che permettano, poi, agli abitanti di tutta l'isola di affrontare l’Inverno senza patire la fame, visto che l'economia ischitana è legata al turismo estivo e quindi alla stagionalità e dalla stagionalità dipende.
Una cosa non semplice, in un mondo globalizzato che brucia pacchetti vacanze con la velocità con cui si consumano sigarette, e che non trova nel tessuto sociale ed economico dell'isola gli strumenti, e le capacità necessarie, per realizzare dal mare il massimo e il meglio per il mare e per sé. In questo caso, la mancanza di esperienze lavorative altre da quelle stagionali, penalizza non poco gli ischitani tutti, ischitani che si dibattono tra il privato che li assume d’estate e d’inverno li "scarica" all'Inps, negando in questo modo un futuro non solo a loro ma all’isola intera.
Nel mentre, a Ischia, ci si sposa, si creano famiglie, si zappa la terra e si fanno ristrutturazioni.
Ischia e il mondo
Il mondo gli ischitani lo vedono solo attraverso gli occhi dei turisti, in gran parte stranieri, quegli stranieri che, come gli italiani, toltasi la puzza della fame di dosso vanno in vacanza e si sentono talmente forti, del loro essere stranieri, da colonizzare la lingua degli ischitani, i costumi, ma sono fuochi di paglia, nessun mondo può essere contaminato, e quindi cambiato, se tutto continua a ripetersi in maniera stanca senza che ad un certo punto qualcosa cambi.
L’ischitano parla e pensa in tedesco, la lingua straniera più usata sull'isola, per sei mesi l'anno, e per gli altri sei mesi pensa e parla da ischitano.
L’Italia in questo quadro non c’è, sotto nessuna forma, e questo cortocircuito esistenziale è talmente prepotente e micidiale da rendere il luogo ancora più ingovernabile, creando voragini e differenze ancora più grandi tra i comuni ischitani prossimi alla costa e i comuni ischitani interni, più attaccati all' Epomeo, l’unico capace di guardare il mare con rigore, essendo a sua volta parte e carne del mare.
I comuni vicino la costa sono, apparentemente, più veloci, la puzza di terra se la sono scrollata di dosso, e invece l'anima contadina dell’isolano persiste, lo dilania al punto da prendere il sopravvento su tutto, uccidendo il mare.
L’abilità dei contadini ischitani, contadini che si sono fatti albergatori, risiede proprio nel fatto di avere accumulato terreni da lottizzare e su cui costruire alberghi, case vacanza, a dispetto di tutto e di tutti, con una tenacia feroce. Non a caso in ogni ischitano si nasconde un lavoratore dell'edilizia, a prescindere, perché a Ischia costruire e ristrutturare sono le attività prevalenti. Sono persone fattive gli ischitani, sempre pronte ad addomesticare la natura a proprio modo, tanto più che se pure avessero voluto chiedere a chi si sarebbero potuti rivolgere?
A uno Stato che è praticamente inesistente se non sotto forma di balzelli, balzelli che non servono per creare infrastrutture e nemmeno per rendere la vita degli isolani meno agra.
E cosi in questo vuoto assoluto, non solo di potere ma anche di società civile, si consumano faide, guerre, liti di ogni genere perché a Ischia il livello di conflittualità è altissimo, cosa che rende molto più semplice la corruzione, e che fa la gioia degli avvocati isolani chiamati a dirimere qualsiasi controversia, proprio perché il possesso della terra a Ischia è il desiderio più grande, perché è da questo che dipende il passaggio dalla fame alla ricchezza, quella che cancella la fame ma non rende più liberi.
In tutto questo del mare non c’è traccia eppure il mare, a Ischia, appare in ogni dove.
( 9 – continua )
edizione digitale
Il Mattino di foggia