IL MATTINO
Cultura
21.07.2023 - 17:38
«Ma che aspetto aveva realmente Leonardo da Vinci? Le opere che ce ne tramandano le fattezze si contano sulle dita di una mano. Un profilo a sanguigna attribuito all’allievo Francesco Melzi e conservato alla Biblioteca Reale di Windsor. La Scuola di Atene di Raffaello in Vaticano, dove Leonardo è dissimulato sotto le sembianze del filosofo Platone. Un ritratto agli Uffizi risalente forse al Seicento. E naturalmente l’inestimabile Autoritratto a sanguigna della Biblioteca Reale di Torino. Senonché nel 2008 salta fuori da una collezione privata di Salerno un nuovo quadro. È la cosiddetta Tavola di Acerenza, un dipinto a tempera grassa su legno di pioppo che riapre i giochi sulle vere sembianze del genio del Rinascimento. L’opera esce ora per la prima volta dal Museo delle Antiche genti di Lucania a Vaglio Basilicata, Potenza, ed è il pezzo forte della mostra L’anima e il volto. I segreti dei ritratti di Leonardo da Vinci, aperta fino al 17 settembre a Cuneo a Palazzo Samone, in via Amedeo Rossi 4». La Repubblica, nell'edizione torinese, oggi dedica al dipinto una intera pagina.
L’esposizione è ideata e curata dallo storico dell’arte Nicola Barbatelli, autore della scoperta e aggiunge nuove tinte thriller all’aura che accompagna i mille segreti del Maestro.
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