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Il quotidiano La Repubblica dedica una pagina alla Tavola di Acerenza sull'edizione torinese

L’opera esce ora per la prima volta dal Museo delle Antiche genti di Lucania a Vaglio Basilicata, Potenza, ed è il pezzo forte della mostra L’anima e il volto

Il quotidiano La Repubblica dedica una pagina alla Tavola di Acerenza sull'edizione torinese

«Ma che aspetto aveva realmente Leonardo da Vinci? Le opere che ce ne tramandano le fattezze si contano sulle dita di una mano. Un profilo a sanguigna attribuito all’allievo Francesco Melzi e conservato alla Biblioteca Reale di Windsor. La Scuola di Atene di Raffaello in Vaticano, dove Leonardo è dissimulato sotto le sembianze del filosofo Platone. Un ritratto agli Uffizi risalente forse al Seicento. E naturalmente l’inestimabile Autoritratto a sanguigna della Biblioteca Reale di Torino. Senonché nel 2008 salta fuori da una collezione privata di Salerno un nuovo quadro. È la cosiddetta Tavola di Acerenza, un dipinto a tempera grassa su legno di pioppo che riapre i giochi sulle vere sembianze del genio del Rinascimento. L’opera esce ora per la prima volta dal Museo delle Antiche genti di Lucania a Vaglio Basilicata, Potenza, ed è il pezzo forte della mostra L’anima e il volto. I segreti dei ritratti di Leonardo da Vinci, aperta fino al 17 settembre a Cuneo a Palazzo Samone, in via Amedeo Rossi 4». La Repubblica, nell'edizione torinese, oggi dedica al dipinto una intera pagina.
L’esposizione è ideata e curata dallo storico dell’arte Nicola Barbatelli, autore della scoperta e aggiunge nuove tinte thriller all’aura che accompagna i mille segreti del Maestro.

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