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Commissione inchiesta Covid, Molinari (Pd) bastona lo 'zelante' senatore di FdI Gianni Rosa

Commissione inchiesta Covid, Molinari (Pd) bastona lo 'zelante' senatore di FdI Gianni Rosa

Gianni Rosa

"Lo zelante senatore Gianni Rosa cerca visibilità politica in Basilicata e contemporanee forme d'accreditamento nel cerchio magico meloniano attaccando a sproposito l'on. Roberto Speranza nell'ambito del vergognoso processo politico alla gestione dell'emergenza Covid imbastito con l'istituzione della farsesca commissione bicamerale d'inchiesta". Lo ha scritto, in una nota, Antonello Molinari, componente dell'assemblea nazionale Pd. "Con le sue improvvide dichiarazioni, Gianni Rosa - ha aggiunto il dirigente dem - può essere annoverato tra i principali protagonisti del plotone d'esecuzione incaricato di delegittimare l'operato di chi, come Roberto Speranza, in una fase drammatica per l'intera umanità, ha adempiuto con disciplina ed onore all'alta funzione conferitagli, non risparmiando alcuna energia per tutelare la salute pubblica e per servire la collettività e la Repubblica Italiana". Secondo Molinari, "la strumentale istituzione di questa sorta di Tribunale Speciale a senso unico è stata confermata dall'ostinata volontà della maggioranza di centrodestra di escludere dall'attività della Commissione l'operato delle Regioni, competenti in materia di Sanità ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione e che, comunque, hanno esercitato un ruolo fondamentale nella gestione della pandemia e le cui responsabilità si vogliono occultare per facilitare il tiro al bersaglio nei confronti di Roberto Speranza, che è stato in trincea a fronteggiare i drammatici effetti del Covid dal primo all'ultimo suo giorno di onorato servizio ministeriale". "Anziché fuorviare l'opinione pubblica con la Commissione Covid interpretata quale potente arma di distrazione di massa - ha continuato Molinari - il senatore Rosa si occupi seriamente della fallimentare gestione della sanità in Basilicata, caratterizzata da infinite liste d'attesa per i pazienti, inarrestabili fughe di malati e di personale medico, estenuanti pasticci nella nomina e revoca del management, eterni commissariamenti e simpatiche kermesse per annunciare - ha concluso - le assunzioni di congiunti di soliti noti o di qualche sorellina d'Italia".

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