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Ddl Made in Italy: Meloni lancia la sfida alla contraffazione dei prodotti italiani

Ddl Made in Italy: Meloni lancia la sfida alla contraffazione dei prodotti italiani

il premier Giorgia Meloni

Sale da 47 a 50 articoli la nuova bozza del disegno di legge sul Made in Italy, atteso al Cdm di oggi pomeriggio. Confermate la nascita del fondo sovrano e del liceo “Made in Italy”, le misure di lotta alla contraffazione e di promozione dei prodotti italiani. Entra come novità una commissione tecnica “con l'obiettivo di effettuare indagini, approfondimenti tecnici e redigere linee guida che identificano le lavorazioni di particolare qualità nell'ambito del processo produttivo della pasta di semola di grano duro”, allo scopo di consentire ai produttori di darne corretta e pertinente evidenza pubblicitaria nell'etichettatura del prodotto. Il ddl Made in Italy è “un provvedimento che considero strategico. Sarà istituto il fondo sovrano italiano con una dotazione iniziale significativa, cui si aggiungeranno le risorse che i fondi vorranno investire. Diventa il canale con cui è possibile dare risorse agli investimenti nelle filiere strategiche del Made in Italy” commenta il ministro Adolfo Urso. Figurano in agenda anche l'esame preliminare del decreto legislativo con disposizioni integrative e correttive di precedenti decreti in materia di sport; e l'esame definitivo del dpr (decreto del presidente della Repubblica, ndr) sul Codice di comportamento dei dipendenti pubblici e del dpr sull'accesso agli impieghi nelle Pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi. A livello operativo, a proposito di questo tema, su ciò che il governo sta facendo segnatamente per la disabilità, la ministra Alessandra Locatelli è intervenuta a proposito dei decreti attuativi presentati di recente, due dei cinque previsti dalla legge delega per la disabilità 2022, specie per quanto riguarda l'inserimento lavorativo dei giovani con disabilità. “Il primo maggio in Cdm abbiamo portato il primo decreto attuativo, che riguarda la riqualificazione degli Enti locali, dal punto di vista dell'accessibilità dei servizi ma anche dei lavoratori, che devono avere la possibilità di svolgere il proprio lavoro all'interno di Comuni ed Enti locali in modo autonomo e senza barriere fisiche né tecnologiche. Poi abbiamo portato in Cdm una norma che riguarda l'incentivo all'inserimento lavorativo, in particolare per i giovani con disabilità, stabilendo un fondo a disposizione degli enti del terzo settore, perché sappiamo bene che la legge 68 del 1999 sull'inserimento lavorativo delle persone con disabilità non ha funzionato in questi anni e sono stati proprio gli enti del terzo settore in qualche modo a creare posti di lavoro e dare nuove occasioni”.

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