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Analisi

Viaggio nella massoneria moderna

Viaggio nella massoneria moderna

La massoneria moderna inizia ad essere nel 1717, a Londra, punto di arrivo di un processo evolutivo già in atto da secoli. Perché il Dio Architetto, per esempio? La fratellanza, infatti, inizia dai costruttori di templi, di cattedrali, e da qui nasce l’intreccio di simbologie religiose, con spiccato senso spirituale, volte a inoltrare l’iniziato in un cammino in grado di divinizzare l’uomo. Nella “Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Fenomeno delle Mafie e sulle Altre Associazioni Criminali, anche Straniere”, è stato importante comprendere anche la storia della massoneria, se pur in grandi linee. In data 22-7-’22, la Commissione ha ascoltato anche il professor Massimo Introvigne, tra i maggiori esperti di simbologia ed esoterismo.
La massoneria nasce come risposta delle élite europee di un processo culturale di vasto pluralismo ideologico e religioso del XVII e XVIII secolo. Da un lato molti si chiusero nelle proprie convinzioni religiose, portando anche al fondamentalismo dell’Ottocento. Dall’altro vi furono tanti che credevano di trovare in tutte le religioni un punto comune, quindi si andava delineando il livello “essoterico”, comprensibile a tutti, e quello “esoterico”, comprensibile a pochi, per la cui cosa si sono differenziate le innumerevoli spiritualità massoniche.
Già dall’inizio la massoneria subisce una profonda spaccatura interna, portando alla “corrente fredda”, che cerca il nucleo comune delle religioni in un’ottica razionalista, influenzata dalla filosofia dell’Illuminismo; e una “corrente calda”, dove i seguaci scrutano le religioni tramite riti magici, esoteriche e pratiche di occultismo. Queste due correnti si scontrano durante tutto il periodo del Settecento, la corrente fredda ebbe anche un ruolo nella preparazione della Rivoluzione francese, in contrapposizione degli spiritualisti della corrente calda, perseguitati poi dai primi. Nell’Ottocento il conflitto prosegue con la distinzione di due centri: la Gran Loggia di Londra, sede della corrente filosofica che abbraccia il simbolismo e l’esoterismo, mentre il Grande Oriente di Parigi che sceglie il razionalismo. Questi due centri di attrazione hanno avuto un riflesso anche nella massoneria italiana, il Grande Oriente d’Italia si avvicinò ideologicamente, secondo Introvigne, ai modelli razionalisti francesi; la Gran Loggia d’Italia ha invece seguito interessi più di tipo esoterico e speculativo. Oggi, infatti, le cose stanno evolvendosi, è stato da poco ottenuto il riconoscimento del GOI da parte della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, l’8 marzo scorso. Secondo Introvigne, l’uso del termine “massoneria” è spesso utilizzato impropriamente da parte di associazioni e organizzazioni di dubbia natura, per quanto riguarda Italia, mentre «sia negli Stati Uniti, che in Inghilterra, hanno emanato apposite leggi che disciplinano l’uso del termine “massoneria”. Infatti, è stabilito che solo determinate organizzazioni, depositarie del marchio “massoneria”, possono fregiarsi di essere massoniche. Alle altre è fatto invece assoluto divieto di spendere nella propria denominazione il termine “massoneria”. In Italia, invece – osserva il professor Introvigne – non esiste alcuna legge a riguardo. Di conseguenza, chiunque può fondare una organizzazione e attribuirle il nome “massoneria”: “questo anche perché, dal punto di vista del copyright dei marchi, si ritiene che si tratti di un’espressione generica e non specifica» (Nomelav: Doc-Gaap, p.17, Sess 2). Questo è il motivo per cui esistono in Italia moltissime organizzazioni sedicenti massoniche. Anche in Francia e Spagna, ma in tante altre Nazioni, per lo stesso motivo, non mancano episodi di deviazione di questo complesso arcipelago massonico. Senza dubbio, ogni volta che si perde l’attenzione alla spiritualità oppure al miglioramento del proprio essere interiore, è facile cadere in strutture pressoché simili a comuni comitati d’affari. «L’aiuto reciproco anche nella politica degli affari che, nell’intenzione dei fondatori della massoneria, aveva carattere secondario, diventa invece, in concreto, l’elemento fondamentale di aggregazione. Ciò rischia di trasformare le logge massoniche, non solo in comitati d’affari, ma addirittura in comitati d’affari illeciti» (Nomelav: Doc-Gaap, p.17, Sess 2).

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