IL MATTINO
Ambiente
07.03.2023 - 15:39
Legambiente Maratea, non a caso, più volte è intervenuta a gamba tesa evidenziando alcune incongruenze tecniche sull’area marina protetta tra Basilicata e Calabria. Si tratta di una struttura che nasce oltre 30 anni fa come impianto pubblico autorizzato al trattamento dei reflui urbani comunali e nel corso degli anni viene riconvertito ad impianto privato autorizzato, appunto, al trattamento dei rifiuti speciali pericolosi e non.
«L’impianto di depurazione in località San Sago, comune di Tortora (CS), è stato realizzato nel 1992 in prossimità della sponda calabrese del fiume Noce ed adiacente al Torrente Pizinno, il tutto a pochissima distanza dal SIC IT 9210265 denominato “Valle del Noce”. L’impianto dapprima di proprietà comunale doveva servire di supporto al Comune di Tortora per il trattamento di reflui fognari e per la produzione di compost. In seguito divenuto privato e trasformato in impianto rivolto al trattamento di rifiuti pericolosi e non. Senza essere ingegneri, si osserva come l’impianto sia stato costruito a ridosso del fiume quindi con un accesso diretto alle acque fluviali prima, e del mare poi. Le acque della depurazione venivano convogliate nel fiume Noce e da questo, dopo un breve tragitto, riversate nel mare, interessando Nord la costa del comune di Maratea, regione Basilicata ed a Sud le spiagge di Tortora, regione Calabria: aree a forte presenza turistica, di grande pregio ambientale, interessate da rilevanti Siti di Interesse Comunitario. A poco più di un centinaio di metri dalla foce del fiume Noce, infatti, si estendono i SIC della regione Basilicata: SIC IT9210155 “Marina di Castrocucco”, IT9210160 “Isola di Santo Ianni e costa prospiciente”, IT9210015 “Acquafredda di Maratea”; sulla sponda calabra, nel comune di Praia a Mare IT9310034 “Isola di Dino”, IT9210035 “Fondali Isola di Dino-Capo Scalea”: una successione di habitat, di specie animali e vegetali unici in un tratto di costa di pochi chilometri ed al centro della quale il fiume Noce con la qualità delle sue acque condiziona evidentemente la vita degli organismi marini», è il contenuto di una nota di Legambiente risalente al 2021
L'eurodeputato di Fratelli d'Italia Vincenzo Sofo ha reso noto, dunque, di aver presentato un'interrogazione al commissario europeo all'ambiente Virginijus Sinkevicius sul caso della riapertura dell'impianto di depurazione di San Sago presso il comune di Tortora in provincia di Cosenza. Lo riferisce un comunicato dello stesso europarlamentare.
"Nei giorni scorsi - afferma Sofo - sono stato a Tortora e a Praia a Mare dove ho trovato la cittadinanza molto preoccupata per le conseguenze in termini ambientali e di salute connesse a questa decisione. Tutti richiamano l'attenzione su molti casi di malattie causati dalle attività legate all'impianto svolte negli anni passati e alle vicissitudini giudiziarie conseguenti e ho riscontrato la stessa inquietudine nei territori limitrofi della Basilicata. È evidente che gli impianti di smaltimento rifiuti e depurazione siano necessari ma è altrettanto evidente che la loro presenza debba avvenire nella piena salvaguardia della salute dei nostri cittadini e dei nostri territori e senza comprometterne lo sviluppo soprattutto in aree vocazione turistica. Per questo motivo, considerando che la tutela dell'ambiente e della salute pubblica sono stati dichiarati dalla Commissione europea come due elementi centrali nelle politiche comunitarie dei prossimi anni - sottolinea Sofo - ho esposto la situazione al commissario all'ambiente per chiedere se sia il caso che prima di procedere con la riapertura sia il caso di far effettuare ulteriori approfondimenti e analisi da parte di organismi indipendenti in merito allo stato di salute ambientale del sito e delle aree limitrofe nonchè all'impatto che la riapertura dell'impianto avrebbe sia dal punto di vista ambientale sia da quello del rischio di impulso indiretto ad attività illecite a esse connesse. Un intervento di valutazione terzo sotto gli occhi della UE potrebbe infatti essere utile a far sentire i territori pienamente tutelati". "Già in passato Sofo si è occupato al Parlamento europeo - riporta il comunicato - del tema dello smaltimento illegale di rifiuti tossici chiedendo sempre al commissario europeo all'ambiente di prevedere all'interno delle priorità del Recovery Fund e dunque del Pnrr lo stanziamento di risorse ad hoc per effettuare una mappatura aggiornata di tutti i siti presenti in Italia, dalla Terra dei Fuochi in Campania alle navi dei veleni nei mari calabresi, e un'opera di bonifica degli stessi".
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