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Ce lo chiede l'Europa: è ufficiale lo stop ai motori benzina e diesel dal 2035. Ira di Salvini

"È una decisione storica" ha dichiarato Pascal Canfin, presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo commentando l’accordo raggiunto tra i Paesi dell’Unione Europea per contrastare l’inquinamento prodotto dai veicoli su strada. Dal 2035 in Europa non potranno più essere prodotte e vendute auto a benzina e diesel, ovvero tutte quella a combustione interna

Ce lo chiede l'Europa: è ufficiale lo stop ai motori benzina e diesel dal 2035. Ira di Salvini

“Stiamo anche avviando il processo per avere nel 2025, dopo una precisa valutazione delle esigenze finanziarie, un Fondo di transizione dedicato ai dipendenti del settore e nel 2023 una nuova legge accelererà la diffusione delle flotte aziendali“, ha aggiunto Canfin entrando nel dettaglio di quella che sarà la transizione del settore. Entro il 2030 poi, i produttori di auto dovranno ridurre del 55% le emissioni delle nuove automobili sul mercato e del 50% quelle dei nuovi veicoli commerciali. I piccoli produttori invece dovrebbero vedere la conferma della deroga al 2035. L’ok definitivo della Plenaria è avvenuto con 340 voti favorevoli, 279 contrari e 21 astenuti. Se non dovesse cambiare ancora questo sarà uno dei primi passi verso un Unione Europea più attenta all’ambiente. "Decisione folle e sconcertante, contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio delle imprese e degli interessi cinesi. Ideologia, ignoranza o malafede?". Lo scrive sui social il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Le novità, inoltre, riguardano anche gli autobus del trasporto pubblico e i mezzi pesanti destinati al trasporto merce. Questi dovranno rispettare nuovi standard di emissione di CO2. L'obiettivo dell'Ue è raggiungere le emissioni zero nel 2030 per i bus e nel 2040 per i camion. L'organizzazione ambientalista Transport & Environment (T&E), però, critica fortemente la proposta: l'obiettivo di riduzione delle emissioni al 90% a partire dal 2040 per i nuovi camion consentirebbe di fatto la circolazione dei camion diesel sulle strade europee ben oltre il 2050, rendendo così irraggiungibili gli obiettivi di neutralità climatica della UE. T&E ha esortato gli eurodeputati e i governi a fissare una scadenza più ambiziosa, stabilendo cioè la vendita esclusiva di nuovi mezzi pesanti a zero emissioni a partire dal 2035. "La mancata indicazione di una scadenza definitiva per i camion inquinanti è una pavida concessione all'industria e una pessima notizia per il clima - dichiara Andrea Boraschi, responsabile Veicoli Puliti di T&E Italia - Entro il 2035 i camion elettrici saranno più economici dei diesel, garantendo la stessa capacità di percorrenza e di trasporto merci. Senza una indicazione chiara da parte della UE, tuttavia, i mezzi diesel potranno continuare a inquinare i nostri polmoni e il Pianeta ben oltre lo stretto indispensabile". Anche la proposta della Commissione che prevede che le case costruttrici riducano le emissioni medie di CO2 dei nuovi veicoli solo del 45% entro il 2030 viene giudicata criticamente. T&E fa notare che si tratta di un obiettivo meno ambizioso di quelli già adottati spontaneamente da alcuni importanti marchi. Daimler Truck ha infatti annunciato che nel 2030 il 60% delle sue vendite sarà costituito da veicoli a emissioni zero, mentre Volvo Trucks si è impegnata a raggiungere il 70% entro la fine del decennio. Considerando anche margini modesti di aumento dell'efficienza per i mezzi endotermici, questi obiettivi si traducono in una riduzione delle emissioni di CO2 non inferiore al 65%. Secondo l'organizzazione, quindi, i legislatori dovrebbero imporre per la fine del decennio una riduzione delle emissioni del 65%, equivalente agli obiettivi di vendita già annunciati da Daimler Truck e Volvo Trucks.

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