IL MATTINO
turismo delle radici
03.02.2023 - 19:15
da sinistra Bardi e Tajani
"Ho incontrato il Presidente della Basilicata Vito Bardi. Lavoriamo per promuovere il progetto Turismo Delle Radici. Valorizzare i nostri meravigliosi borghi con un turismo di ritorno delle comunità italiane all'estero. Anche per mantenere vivo un sentimento di appartenenza all'Italia". Lo scrive su Twitter il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Cosa si intende per “Turismo delle Radici”? Si tratta di un’offerta turistica strutturata su più livelli che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti che, vale la pena ricordarlo, sono stimati in un bacino di utenza che sfiora gli 80 milioni di persone. Anche la Basilicata, come tutte le regioni di un Mezzogiorno arcaico e sottosviluppato tra la fine dell''800 e il primo decennio del '900, è stata protagonista di un esodo di massa ripreso, poi, copiosamente, nell'immediato dopoguerra. Dalla Svizzera, al Belgio, alla Germania, passando per il Venezuela, gli Stati Uniti d'America e l'Australia: queste le destinazioni privilegiate dai lucani in cerca di fortuna e di un futuro migliore, quel sogno da raggiungere lontano dal Bel Paese. Il Turismo delle Radici, dunque, è rivolto ai lucani di terza, quarta, quinta generazione alla ricerca della storia della propria famiglia, delle origini del proprio cognome, del trascorso dei propri antenati. Secondo l’ultimo Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, nel 2021 i lucani iscritti all’AIRE che vivono al di fuori dell’Italia sono 139.792 (precisamente 68.498 donne e 71.294 uomini). Con la firma dell’accordo fra Ministero della Cultura ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sono state poste le basi per il Progetto attraverso il quale le comunità italiane all’estero presenti in tutto il mondo verranno coinvolte nella valorizzazione della nostra offerta turistica, all’interno di in una strategia volto a invertire il processo di depauperamento dei borghi italiani per sostenere attivamente il rilancio post Covid della nostra cultura, del nostro turismo e della nostra economia. L’obiettivo è consentire una riscoperta “a tutto tondo” dei luoghi di provenienza, consentendo ai visitatori di riappropriarsi della cultura dei loro avi.
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