IL MATTINO
Cultura
15.12.2022 - 15:56
L’amante di Lady Chatterley scritto nel 1928 da D.J.Lawrence, il suo ultimo libro, e pubblicato nel 1959, è di nuovo alla ribalta grazie al film che ne ha tratto Laure de Clermont-Tonnerre per Netflix.
Il libro fu ritenuto osceno e così Lawrence lo stampò, a proprie spese, in Italia, paese in cui viveva all'epoca, e un anno dopo fece la stessa cosa in Francia.
“Sugli scaffali di alcuni Paesi, come la Gran Bretagna e l’America, arrivarono versioni censurate del testo, e migliaia di copie furono sequestrate dalle autorità polacche mentre arrivavano a Varsavia.
Grove Press pubblicò negli Stati Uniti solo nel ‘59 la versione originale. Questo non impedì al libro di essere ritirato dalle librerie perché ancora vigevano in America le leggi sull’oscenità, una cosa che fece grande scalpore, tanto che il libro iniziò a circolare e a essere fotografato in ogni dove.
Il caso fu deferito alla Corte Suprema, e la Corte Suprema stabilì che il libro poteva essere diffuso. Anzi questa sentenza finì per rappresentare un cambiamento di rotta fondamentale per la censura negli Stati Uniti. Il libro visse la stessa avventura giudiziaria anche nel Regno Unito, la Penguin Books fu trascinata in aula, ma alla fine i tribunali britannici si pronunciarono a favore dell'editore. “
Insomma furono i tribunali a decretare l'ascesa del libro, e a diffonderne il pensiero di rottura, in linea con ciò che stava accadendo negli anni ‘60, in termini di voglia di libertà.
Non è questa la prima riduzione cinematografica del romanzo, ce ne sono altre sette, l’ultima di Jed Mercurio per la BBC nel 2016, ma è questa quella che riesce meglio a trasportare lo spettatore nella storia di Connie e Mellors, una storia dove la conoscenza dell'altro passa attraverso la conoscenza dei corpi. Un fatto questo che oggi non ha niente di sensazionale, almeno così dovrebbe essere, eppure il libro ci ha messo quaranta anni dopo la sua stesura ad affermarsi, e di certo questa riduzione cinematografica non sarà né definitiva, né risolutiva.
Perché? Perché "L’amante di Lady Chatterley" è una sorta di bignamino della contestazione umana, per la capacità che ha di usare la “forma romanzo” per fare le pulci all'impianto socio politico dell'epoca in cui fu scritto, in questo ricorda Jack London e il suo “Martin Eden”, del resto David Herbert Lawrence era figlio di un minatore di carbone, e crebbe in una cittadina operaia del Nottinghamshire, e quindi ben conosceva il dramma sociale dell'Inghilterra della seconda rivoluzione industriale, e la difficoltà di poter scalare le classi sociali anche attraverso i matrimoni, matrimoni che erano solo di facciata. Già prima de "L' amante di Lady Chatterley" Lawrence aveva usato il sesso come grimaldello per narrare le dinamiche sociali e familiari inglesi, ed era arrivato alla conclusione di poterle superare grazie alla capacità del sesso di creare connessioni umane. Per questa ragione il libro è passibile di continue elucubrazioni, e di continue analisi, nonché di ulteriori messe in scena. Questo film ha però un merito e cioè non elude il sesso per fare trionfare l'amore, un registro facile, ma evita di scadere nel porno o peggio ancora nel porno soft. Il fulcro della storia, e il suo motore, è proprio il sesso, quel sesso che oggi, ma anche ieri, muove e smuove santi e diavoli, ma di cui si ignorano le stravaganti alchimie, stravaganti alchimie che rendono possibili i rapporti tra umani, rapporti non solo affettivi ma anche e soprattutto rapporti di potere. Un fatto questo dei rapporti di potere che Lawrence indaga, tanto da fare diventare la sua Lady una donna che si rifiuta di sottostare alle regole proprio perché grazie al sesso ha compreso se stessa, e si è liberata da tutto ciò che le impedisce di vivere in armonia con il mondo che la circonda.
Insomma ci sono già in questo libro tutti gli argomenti cari alla modernità: il rifiuto delle convenzioni, la libertà sessuale svincolata dalla procreazione, la critica all’industrializzazione, e la necessità di tornare a vivere in armonia con la natura, natura che è quella più affine all’animo umano e alle sue pulsioni.
Lawrence del resto lo esplicita nel libro, libro che è stato pensato lungamente, perché lungamente il suo autore ha pensato alla genesi del desiderio sessuale nelle donne negli uomini, al punto da essere scarsamente utile leggere qualsiasi altro libro sull'argomento.
E perché? Perché la storia di Lady Chatterley e del guardacaccia Mellors mette sul piatto della bilancia tutti i nodi della condizione femminile e della condizione maschile tanto cari a noi contemporanei .
Entrambi i protagonisti escono da storie matrimoniali fallimentari, storie matrimoniali di comodo, e a causa di questo sono riversi su se stessi.
Argomenti questi (il fallimento, le mezze misure esistenziali su cui ripiegarsi senza affrontare la realtà) che sono diventati il canovaccio esistenziale, e di scrittura, di migliaia di autori, che senza saperlo sono debitori a Lawrence più di quanto possano immaginare per la visione dei rapporti uomo/donna, rapporti uomo/donna che disegnano, ricopiando lo scrittore inglese.
Del resto Lawrence dell'età vittoriana aveva compreso tutto, e cioè che era un’età di transizione, anzi che la transizione era già avvenuta, e che quello che rimaneva era solo la pagina superficiale del tempo in cui si trovava a vivere.
Il film mantiene fede a questo gioco di equilibrismo di Lawrence, e fa in modo che la superficie del film sia quanto più fedele possibile alla superficie in cui Lawrence contiene le parole del suo romanzo.
Nel mentre ci sono anche serie famose come “Dowton Abbey”, serie ambientata nell'età edoardiana, che hanno affermato un gusto estetico diverso in termini di rappresentazione visiva, gusto estetico necessario per narrare anche la precedente epoca vittoriana, senza indugiare sulla sua apparente doppiezza, gusto estetico che il film segue, e questo rende più semplice l'approccio di un pubblico che segue le piattaforme tematiche ma ignora totalmente il romanzo, perché Lawrence è uno scrittore di nicchia, in ogni caso.
Eppure è questo un libro che continua a essere stampato, e nemmeno chi vuole acquistarlo deve sforzarsi per trovarlo tra quelli esposti nelle librerie delle grandi catene editoriali, ma come accade con qualsiasi libro, soprattutto con questi che mettono a nudo il mondo, siamo ancora lontani dall’averlo metabolizzato.
Lo trovai nel cassetto di un comodino nel quale ero andata a frugare da adolescente, e poiché leggevo tutto, per farmi compagnia, questo libro mi ha fatto compagnia fino a quando l'ho realmente vissuto, e quindi l'ho realmente capito. Adesso mi piace pensare che possa fare compagnia a qualche altro come l'ha fatta a me, con il vantaggio che vederlo sotto forma di film ne semplifica la fruizione, velocizzandone la concretizzazione.
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