IL MATTINO
Il rapporto
14.12.2022 - 19:02
Nella diocesi di POTENZA "di fatto la povertà colpisce sempre di più i giovani e le persone in età lavorativa, assumendo un carattere diffuso e trasversale": è uno dei passaggi più significativi del Rapporto 2022 della Caritas diocesana, presentato nel pomeriggio a Tito (POTENZA). Il primo dato fornito dall'analisi è già chiaro: "Nel 2021 i 24 centri di ascolto sul territorio hanno incontrato e sostenuto 2.559 famiglie e tra queste il 46 per cento non si era mai rivolto prima alla Caritas". L'87 per cento di coloro che si rivolgono all'organizzazione è di nazionalità italiana: rispetto al 2020, inoltre, è stato registrato un incremento nel numero delle donne che si sono rivolte ai centri di ascolto, passate dal 47 al 54 per cento: "Cresce il numero di famiglie con figli minori che rappresentano il 45,7 per cento, evidenziando come gli effetti della crisi economica causata dalla pandemia abbiano prodotto un impatto preoccupante sui nuclei più giovani. Non è un caso, infatti, che continuino ad aumentare le persone sostenute nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni che sono oltre il nove per cento (nel 2020 erano meno del sette per cento) e, di contro, diminuiscono ulteriormente gli ultrasettantacinquenni (appena l'1,9 per cento), mentre la classe di età maggiormente colpita resta quella tra i 45 e i 54 anni (28,6 per cento)". Nel rilevare che "viene tristemente confermato il legame tra il basso capitale formativo e la vulnerabilità economica e sociale", il rapporto ha registrato, a differenza del 2020, "un crollo del livello di istruzione, evidenziando come i deficit formativi, a volte correlati a posizioni occupazionali poco qualificate e precarie, abbiano amplificato e prolungato gli effetti della crisi sociale innescata dal Covid per molte famiglie". Oltre ad evidenziare che "cresce in modo preoccupante il numero di occupati che richiede aiuto, il 12,9 per cento", e che "tale dato tra le persone mai seguite dalla Caritas in precedenza, sale al 17,8 per cento", il rapporto spiega che "nel 2021 i bisogni relativi al lavoro precario e alla sottoccupazione hanno riguardato il 21,5 per cento delle famiglie incontrate (nel 2019 erano appena l'otto per cento). Il tema del 'lavoro povero' inizia ad essere intercettato in modo strutturale dalle Caritas, sgretolando l'assunto culturale, spesso predominante sul territorio, secondo il quale la povertà sia esclusivamente causata dalla mancanza di lavoro". Nel rilevare che "il lavoro nero continua a rappresentare una vera e propria strategia di sopravvivenza", il rapporto, ricordando che "il 77,5 per cento delle famiglie ha un reddito insufficiente", definisce "molto preoccupante il tema dell'indebitamento, che sta assumendo carattere sistemico: nel 2021 ha riguardato il 18,5 per cento delle persone incontrate". Va ricordato, poi, che "la solitudine e i problemi psicologici e relazionali colpiscono oltre la metà delle persone incontrate, delineando i tratti di una vulnerabilità che investe ogni aspetto della vita". Nel 2021 "l'80 per cento delle famiglie incontrate ha fruito di un sostegno alimentare", anche se discontinuo nel tempo, mentre "oltre il 77 per cento delle persone in carico alla rete dei centri di ascolto ha avuto accesso a forme di sostegno economico, nella maggior parte dei casi per il pagamento di utenze domestiche, canoni di locazione, spese mediche o legate all'istruzione dei figli". Una parte della ricerca ha riguardato i risultati di un questionario al quale hanno risposto sindaci e parroci dei comuni della diocesi, per identificare i bisogni e le richieste di aiuto che essi hanno "intercettato". A testimoniare la "progressione costante del fenomeno della povertà e dell'esclusione sociale", la Caritas ha spiegato che nel primo semestre del 2022 "sono stati erogati 10.549 pacchi alimentari (in tutto il 2019 era stati novemila) e risultano in percorsi di sostegno circa 4.100 persone".
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