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Cultura

Connecting Village, Residenza artistica per fotografi e storyteller

Terminato il 13 luglio l’ultimo dei tanti esperimenti culturali a cui Storie Parallele film festival, Salandra, lavora. Come si è svolto e cosa ci aspetta

Connecting Village, Residenza artistica per fotografi e storyteller

Si è conclusa il 13 luglio a Salandra, Matera, la prima edizione di Connecting Village, il progetto di residenza artistica destinato a fotografi e storyteller per promuovere le aree poco valorizzate dell'entroterra lucano. Promosso da Fargo Produzioni e Storie Parallele film festival con il supporto del Comune di Salandra e curato dal regista, già Nastro d'Argento Nicola Ragone, il progetto di residenza ha condotto nel piccolo centro del materano e on the road per tutta la regione tre fotografi e tre storyteller, selezionati dalla direzione artistica, tra le molte candidature ricevute da tutta Italia. Il progetto nasce a supporto del dibattito già avviato dal festival del cinema documentario Storie Parallele che, da cinque anni, pone il focus sulle molteplici potenzialità inespresse dell'entroterra lucano e dei paesi, considerati luoghi di tradizione e semplicità, a volte distanti dalla vita contemporanea. I giovani e talentuosi fotografi e storyteller, di età compresa tra i 20 e i 35 anni e con all'attivo dei curriculum degni di nota, hanno avuto modo di conoscere da vicino la gente, la cultura, le contraddizioni e bellezze nascoste della regione, visitando siti insoliti che non compaiono sugli itinerari turistici ma che conservano storie e respiri che vale la pena raccontare. Per una settimana si sono immersi nello studio e nell'osservazione viaggiando quotidianamente e seguendo workshop e lezioni organizzate ad hoc con la docenza di antropologi, project manager, operatori turistici e esperti conoscitori del territorio. La consegna degli elaborati sarà a settembre 2022 e i lavori svolti saranno raccolti su una piattaforma web e messi a disposizione di pubblico e operatori (per la creazione di itinerari) e di artisti professionisti alla ricerca di location particolari (come le carceri abbandonate, il quartiere Bucaletto a Potenza, ecc.), selvagge (calanchi, boschi, gosth town) o culturalmente ricche (paesi di cultura arbëreshë e aree periferiche che hanno conservato molte tradizioni). Lo scopo del progetto, che sicuramente verrà riproposto nel 2023, è quello di attirare l'attenzione di visitatori, viaggiatori e artisti di ogni tipo, alla ricerca della vera identità dei luoghi per conservarne e tramandarne la memoria. Per combattere l'isolamento e lo spopolamento e portare nel futuro la Basilicata più schietta, autentica. Ecco chi sono stati i primi residenti di un’edizione che è solo agli inizi: le storyteller Francesca D'Agnano (Bologna), Grazia Valeria Ruggiero (Rapolla) e Roberta Sciuto (Roma) e i fotografi Nicola Misciagna (Aquaviva delle Fonti) e Giovanna Traetta (Bari).

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