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La banda del buco

Condanne per la banda del buco: nove anni al tesoriere infedele della ex Bcc di Oppido e Ripacandida, quattro all'imprenditore

Cristofaro fece sparire i fondi dal servizio di tesoseria di quattro Comuni lucani, i soldi transitarono sui conti di Mecca. Provvisionale da 1 milione di euro

Bancario sottrae 2 milioni di euro a quattro Comuni lucani. Operazione Guardia di finanza: quattro arresti, due in carcere e due ai domiciliari

Alla fine il tesoriere infedele della ex Bcc di Oppido e Ripacandida, istituto di credito che si è fuso di recente con quello di Spinazzola, dando vita alla Bcc Appulo Lucana, è stato condannato in primo grado a nove anni di carcere. Donato Cristofaro, ormai ex funzionario, era accusato di aver fatto sparire 1,5 milioni di euro dalla casse dei Comuni per i quali gestiva il servizio di tesoreria: Ripacandida, Oppido Lucano, Genzano e Cancellara. L'imprenditore Antonio Mecca, invece, è stato condannato a quattro anni. I soldi erano transitati sui suoi conti correnti. Per Cristofaro il pm aveva chiesto nove anni e sei mesi per peculato e accesso abusivo al sistema informatico. A Mecca, invece, veniva contestato solo il peculato. E per lui c'era una richiesta di condanna a sei anni e dieci mesi. È scattata anche una provvisionale da un milione di euro come risarcimento alla Bcc di Oppido e Ripacandida. I fatti risalgono a quando Cristofaro era in servizio presso la Bcc di Oppido e Ripacandida.

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