IL MATTINO
La partecipazione della Regione Basilicata nella società consortile Aeroporto di Pontecagnano (Salerno)
22.06.2022 - 23:12
Lo scalo di Salerno e la Pista Mattei
Questo pomeriggio su proposta del presidente Vito Bardi è stata deliberata dalla Giunta regionale la dismissione della partecipazione societaria della Regione Basilicata dalla società consortile Aeroporto di Pontecagnano e di stabilire, pertanto, il recesso immediato della Regione dalla suddetta società consortile che, è doveroso premettere, non costituisce oggetto di previsione nel Piano strategico regionale. Sono state accolte e non poteva essere altrimenti le risultanze del Comitato di Coordinamento del 24.3.2022 in merito alla dismissione della partecipazione societaria della Regione Basilicata che possiede una partecipazione minoritaria pari al solo 6,78893% del capitale sociale e non riveste né posizione di controllo nell’assemblea ordinaria né di disponibilità di voti sufficienti ad esercitare un’influenza dominante (controllo di fatto).
Questione di opportunità, dunque. Il Comitato di Coordinamento, infatti, dopo aver verificato l’analisi del fatturato e dei risultati d’esercizio relativi ai periodi presi in esame dalla normativa introdotta con il D.Lgs. n. 100/2017 di modifica e integrazione del Tusp (D.Lgs. n. 175/2016) evidenzia una tendenza negativa e non in linea con i parametri di bilancio fissati dal Tusp stesso per il mantenimento della partecipazione. Le amministrazioni pubbliche effettuano annualmente, con proprio provvedimento, un'analisi dell'assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni, dirette o indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti fissati dal Testo Unico in materia di società a partecipazione statale, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione, come, per l'appunto, stabilito da Via Verrastro che non ha mai abbandonato il sogno ribadito da Bardi in persona, «dopo decenni di chiacchiere», di un aeroporto che parlasse lucano. «Finalmente c’è il progetto per il completamento della pista ‘Enrico Mattei’ di Pisticci. Quelli di prima hanno speso due milioni di euro dal 2015 al 2019 nell’aeroporto di Pontecagnano, a Salerno. Noi investiremo la stessa cifra, ma in Basilicata, per l’adeguamento, l’ammodernamento e il potenziamento dell'aviosuperficie Mattei che potrà diventare finalmente aeroporto di aviazione generale», precisava Bardi, lo scorso primo giugno.
Ciao Ciao Pontecagnano e la domanda da porre sarebbe: un lucano è mai partito o atterrato a Pontecagnano preferendolo o avendo la possibilità di preferirlo rispetto a Napoli, Bari o Brindisi? Un lucano è mai stato in questa cattedrale nel deserto? Nel novembre del 2016 una video inchiesta del Corriere della Sera ha mostrato la disastrosa condizione dello scalo campano: il giornalista Antonio Crispino a piedi e senza alcun controllo era riuscito ad arrivare addirittura sulla pista di decollo/atterraggio tra aerei parcheggiati ai margini ed elicotteri del Corpo forestale. «Entriamo in un bimotore posizionato proprio sotto la torre di controllo. È tutto pronto per il decollo, nessuno ci ostacola. Siamo a un’ora e mezza dalla capitale», testimoniava un ironico Crispino.
Fino al 2007 l'aeroporto è stato utilizzato esclusivamente, oltre che da Carabinieri e Vigili del Fuoco, dalle scuole di volo e paracadutismo e per traffico business di piccoli jet privati. Nel 2007 l'aeroporto è stato adeguato per sviluppare il traffico civile su larga scala, con quattro banchi check-in, due aree di imbarco, nastri bagagli e sale d'aspetto. I voli di linea sono iniziati nel 2008, con la compagnia VolaSalerno che ha operato per 4 mesi dal 2 agosto 2008 al 18 dicembre 2008, seguita dal 27 luglio 2009 al 7 maggio 2010 dalla compagnia Air Dolomiti. Dal primo dicembre 2010 al 23 marzo 2012 ha poi operato la compagnia Alitalia e dal giugno 2012 a ottobre 2012 hanno operato le compagnie Skybridge AirOps, Air Dolomiti, Danube Wings. Dove c'è puzza di denaro pubblico sperperato non può mancare Alitalia: infatti a Salerno non c'è propriamente la compagnia di bandiera perché la pista è troppo corta (appena 1,5 km) per aerei più capienti ma una compagnia collegata, tale AirAlp con un Dornier 328, un modesto bimotore che termina le sue corse sedici mesi dopo. «Quell’accordo fu voluto fortemente dalla politica salernitana - spiegava Augusto Strianese, presidente dell’aeroporto dal 2002 al 2009 -. I politici presero direttamente accordi con l’Alitalia pensando che avrebbe rappresentato un merito per loro e un incentivo per gli utenti». La storia è molto lunga e ricca di colpi di scena e colpi bassi tra De Luca (all'epoca sindaco di Salerno) e Bassolino (all'epoca presidente della Regione Campania). «De Luca ripeteva sempre che lui era il sindaco di Salerno e l’aeroporto ricadeva nella provincia di Salerno, quindi toccava a lui gestire. Anzi - affermava Strianese, memoria storica dello scalo - in una riunione disse apertamente che i napoletani a Salerno non li voleva. E in effetti questo era il succo della questione: non voleva le mani di Bassolino sull’aeroporto. Su questo punto sono nate le mie divergenze con De Luca». Lasciamo le beghe partenopee e torniamo a Potenza. Nel novembre del 2015 l'ex presidente Marcello Pittella (Pd) decise di investire 2 milioni in quella che definì «una scommessa a costi molto contenuti». Scommessa che, pare, non abbia riscosso grande successo.
In esclusiva Bardi conferma e rilancia l'aviosuperficie Mattei: «Da oggi possiamo concentrare tutte le nostre attenzioni e le nostre risorse sull'aeroporto di aviazione generale di Pisticci. Ce lo chiedono i lucani, ce lo ha chiesto Francis Ford Coppola, ce lo chiedono le tante imprese del metapontino e della Basilicata. Si tratta - dice Bardi - di un'attesa storica, e se riusciremo nell'impresa, daremo alla Basilicata semplicemente quello che merita. Stiamo cercando di rimediare ai tanti errori del passato, dal gas all'acqua, passando per l'aeroporto di Pisticci. Oggi intanto abbiamo chiuso una pagina non certo edificante per la nostra regione. L'importante è guardare avanti e ovviamente - conclude - non tornare più indietro. I lucani non dimenticano».
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