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Parto senza dolore: disattese tutte le promesse, da Matera si guarda ancora alla Puglia

«Dal primo maggio 2022, presso l'Azienda Sanitaria di Matera, sarà nuovamente possibile usufruire del servizio che assicura il parto con anestesia locale a livello epidurale, sospeso all’inizio del 2020, a causa dell’emergenza pandemica Covid-19. Ripristinare e implementare i servizi sanitari ai cittadini è segno che stiamo percorrendo la giusta strada verso una graduale ripresa dalla pandemia da Covid-19», dichiarava lo scorso 7 aprile l'assessore regionale al ramo, Francesco Fanelli

Parto senza dolore: disattese tutte le promesse, da Matera si guarda ancora alla Puglia

A circa una settimana dal termine fissato, il parto senza dolore in quel di Matera è ancora un miraggio, disattese tutte le promesse da parte di Asm e Regione Basilicata. Le future mamme materane tornano ad alzare la voce sul diritto di poter partorire senza dolore grazie al servizio di partoanalgesia. Si tratta di una tecnica che permette di ridurre il ricorso al parto cesareo. Il reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale di Matera è sempre stato apprezzato, ma - ad oggi - permane questo grave disservizio a causa della mancanza di medici anestesisti che possano garantire la prestazione. Da Matera ed hinterland si scelgono strutture ospedaliere della vicina Puglia o si opta per il San Carlo di Potenza, con una serie di ulteriori aggravi per le famiglie delle partorienti, fermo restando che la partoanalgesia rientra ormai da diversi anni nelle procedure Lea, pertanto è un legittimo diritto che attualmente non viene rispettato. Il 15 giugno del 2021 è stata inviata dalle mamme del gruppo preparto dell’Asm di Matera una missiva indirizzata al D.G. Asm Matera Dott. Gaetano Annese e per conoscenza al Dirigente Sanitario Asm Matera Dott. Giovanni Santarsia e al Dir. U.O. Ostetricia e Ginecologia Ospedale Madonna delle Grazie Matera Dott. Giuseppe Trojano. Venivano messe nero su bianco «Le esigenze di un nutrito gruppo di future mamme di Matera e zone limitrofe che intende legittimamente partorire nell’ospedale della propria città usufruendo di un servizio che attualmente è inspiegabilmente sospeso. Non si comprende il motivo del perdurare - tuonava la missiva di circa 11 mesi fa - di tale sospensione che, seppur comprensibile nella fase acuta della pandemia in cui la maggior parte degli anestesisti era dedicata all’emergenza Covid, al momento non è giustificabile in quanto, da quello che si apprende le terapie intensive dell’Ospedale Madonna delle Grazie sono oramai libere da pazienti Covid e questo ci risulta da più̀ giorni». Lo spauracchio della pandemia non giustificava già lo scorso anno la sospensione di questo servizio che risale al marzo del 2020. Torna alla mente quel "Tu donna partorirai con gran dolore i tuoi figli" (Libro della Genesi 3) evocato dal presidente di Aide Basilicata, Anna Selvaggi, che denunciava la negatività di alcune scelte strategiche che stridono rispetto a quanto sostenuto recentemente dallo stesso assessore Fanelli, secondo il quale vi è la massima attenzione da parte della Regione Basilicata alla salute delle donne in ogni fase della vita.

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