IL MATTINO
Crisi mondiale
08.03.2022 - 10:20
Tra le prime cose ai bambini di solito si insegna di non svegliare mai il cane che dorme. Ecco, perché la Nato, più che essere di aiuto alle popolazioni, sembra essere specializzata in tattiche per scatenare scintille di guerra lì dove ci sono interessi geopolitici o di mercato. Non a caso, il premio Nobel per la Pace Mairead Corrigan afferma che la Nato va smantellata immediatamente. Il giornalista che chiede a Biden se ci sono conflitti d’interessi per mezzo del figlio che investe sul gas in Ucraina, il grande Biden risponde stizzito con gesti di disprezzo verso quell’uomo, poteva essere infatti un’ottima occasione per discolpare lui e il figlio dalle accuse, ma elude la risposta. Si, perché l’America è ambigua, da danni irreversibili, come quando fece di tutto per eliminare Saddam Hussein, perché rappresentava una minaccia per la presenza nascosta di armi atomiche. Bush in seguito chiese scusa perché la notizia che aveva ricevuto era infondata. Oggi i riflettori sono accesi sull’Ucraina, per il gas, visto che Biden ha dovuto ritirare le truppe da Kabul con la coda in mezzo alle gambe, dopo 20 anni di guerra senza petrolio e senza colonie. Come accadde nel Vietnam, la storia si ripete. Ora crede di fare meglio aizzando la Nato contro Putin, mettendo in subbuglio il Mondo per mezzo dell’Ucraina. Dall’altra parte, Putin aspettava un presidente come Biden, senza coscienza, con l’unico interesse di favorire le grandi Lobbi di armi, perché vendere le armi è un mercato da favola per chi detiene i fili del comando, oltre a quello del gas e metalli presenti in quei sottosuoli. Oltre a questo, secondo Maurizio Blondet, gli Usa (ma sembra anche la Francia e la Germania) in Ucraina ha investito ufficialmente circa la ricerca sulle infezioni, mentre si tratta di armi biologiche e genetiche, questi laboratori sono gestiti dalla EcoHealth Alliance di Fauci (Blondet mostra che l’ambasciata Usa in Ucraina abbia ritirato dal proprio sito web documenti in pdf del loro laboratorio di armi biologiche proprio in questi giorni). E Putin non fa attendere i suoi avvertimenti, agghiaccianti, da spaccare le ossa, e non solo quelle dell’America: “Ho deciso di condurre un’operazione militare speciale, l’obiettivo è proteggere le persone che durante gli ultimi otto anni hanno subito abusi e un genocidio da parte del regime di Kiev. Chiunque provi a interferire con noi, o minacci il nostro Paese e il nostro popolo deve sapere che la risposta della Russia arriverà immediatamente e avrà conseguenze che non avete mai visto nella storia. Siamo preparati ad ogni scenario”. Putin ha infatti riconosciuto le due regioni ucraine separatiste di Dunbass: Donets,k e Luhnans,k, che già avevano chiesto precedentemente protezione alla Russia, essendo state attaccate precedentemente dall’Ucraina. La Nato, accogliendo in essa l’Ucraina, si interpone tra questa e la Russia anche per il controllo del Mar Nero, e una di queste due repubbliche ucraine ha anche uno sbocco sul Mare di Azov, vicino alla Turchia. Per la Nato, infatti, si tratta di detenere il controllo di aree geopolitiche strategiche. Una guerra attiva da decenni tra Russia e America, che non è riuscita ad intaccarne la potenza dai Paesi arabi, ora tenta da altre fessure, più vicine a noi. L’alleanza della Russia con i Paesi Arabi risale al 1919, grazie all’Afghanistan, quando il re Amanollah stabilì le prime relazioni diplomatiche con il nuovo Governo di Mosca, che ebbe la possibilità di aprire ben 5 Consolati in Afghanistan. Nel 1921 vennero firmati un trattato di pace e un accordo di cooperazione tra Russia e Afghanistan, tramite i quali i russi assicurarono il loro sostegno contro il colonialismo allora conteso tra gli inglesi e i francesi, un certo numero di ufficiali afgani andava a formarsi nell’URSS (fonte Sylvain Boulouque). La tregua concessa da Putin in questi giorni, è un tempo adatto per organizzare le milizie musulmane, provenienti dalle aree arabe, verso le due regioni del Dunbass anti-Nato. Queste vicende il ministro degli esteri Di Maio, che sembra abbia una laurea in “bibitologia”, non le conosce minimamente, anzi, con un sorrisino da ignorante patentato, si permette di aizzare i toni contro un Capo di Stato determinato e pericoloso come Putin, definendolo peggio degli animali nelle trasmissioni nazionali italiane. Espressioni che da parte di un ministero importante come questo non sono certamente da definire diplomatiche. La diplomazia è l’arma fondamentale da mettere in campo in situazioni geopolitiche come queste, ma non solo da adempiere verso Putin, che ormai ha fatto le sue agghiaccianti dichiarazioni, ma soprattutto verso la Nato, perché questa istituzione ha una forte indole guerrafondaia. Putin dichiara apertamente che se l’Ucraina si unisse alla Nato e provasse a riprendere la Crimea, i Paesi Europei si troverebbero automaticamente in guerra con la Russia, sottolineando che questa è una delle principali potenze nucleari, e in alcune componenti della modernità, anche davanti a molti. “Non ci saranno vincitori”, afferma Putin agli ascoltatori del web, “e vi troverete in questo conflitto contro la vostra volontà”.
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