IL MATTINO
misure restrittive
16.02.2022 - 17:01
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga
Fedriga a Novembre guidava il fronte dei governatori (da De Luca a Toti, da Fontana a Toma) che chiedevano al premier Draghi maggior rigore per distinguere vaccinati e non vaccinati e relative restrizioni. «Non penalizzare i no vax, ma premiare i vaccinati», era il motto che di fatto si traduceva in una serie di divieti (molto politici e poco sanitari) per chi - come aveva avuto il coraggio di sottolineare solamente il governatore della Regione Abruzzo, Marsilio - aveva deciso di non aderire ad una campagna vaccinale facoltativa (salvo gli obblighi per alcune categorie già in vigore in quel periodo). È di oggi il dietrofront dello stesso Fedriga che prima si scaglia contro lo stato di emergenza: «Nessuno vuole una proroga a prescindere, né il governo né le Regioni. Dobbiamo superare questa fase, dati permettendo, andando comunque avanti con le vaccinazioni e la proroga dei contratti per rafforzare il sistema sanitario» e poi sul green Pass: «Le soluzioni a lungo termine con la pandemia non hanno mai funzionato. Dobbiamo allentare la presa e usare i periodi favorevoli della pandemia per aprire il più possibile e favorire l'economia perché su cosa accadrà in autunno non abbiamo certezze assolute». Fedriga, però non dimentica proprio il suo ruolo di "chiusurista" e precisa: «Lo dico io che non mi sono mai tirato indietro quando c'erano da prendere decisioni difficili. Adattarsi alla realtà non significa smentirsi, ma essere pragmatici».
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