IL MATTINO
I diritti dei detenuti
17.01.2022 - 20:08
In questi giorni si è concluso il lavoro della Commissione per l’innovazione del sistema penitenziario, che ha sottolineato l’importanza di tornare a riflettere sui principali problemi che interessano il sistema dell’esecuzione penale per fornire suggerimenti concreti, utili a risolvere, o per lo meno ad attenuare, le criticità dell’ irrisolta questione penitenziaria. Guardando alla pena detentiva, oggetto dello specifico lavoro della Commissione, l’Università Lumsa di Roma, sulla base dei suoi fondamenti etici e, in ossequio ad una solida convenzione con la Scuola Superiore dell’Esecuzione Penale, istituto di alta formazione dei dirigenti del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità e, condividendo ex ante le indicazioni della Ministra Cartabia che hanno mosso i lavori della sopra indicata Commissione, che si è dato vita al Master di secondo livello in "Psicologia penitenziaria ed offender management" dove, in un incontro dialettico tra la società del diritto e le scienze dell'Uomo, si possano porre le basi per inserire il carcere e l'intero mondo dell'esecuzione penale, che si svolge nella comunità territoriale esterna, in una “rete” di interventi ad indirizzo del reo, in cui la pena non abbia solo un senso punitivo, controproducente, ma contempli la possibilità di reinserimento nella società, al fine di prevenire il più possibile il rischio di una recidiva. L’avvocato Francesca Sassano, vicepresidente della Camera Penale Distrettuale di Basilicata, ha raggiunto il prof. Alfredo De Risio psicologo psicoterapeuta analitico adleriano, specialista in Psicologia Clinica; professore a contratto di Criminologia Clinica e Psicoterapia Forense e di Psicologia Clinica Penitenziaria presso il Corso di Laurea Magistrale in Psicologia, Dipartimento di Scienze Umane dell’Università Lumsa di Roma, per qualche utile approfondimento, confidando che questo tipo di formazione possa contribuire al miglioramento delle condizioni dei detenuti, offrendo i supporti anche psicologici che la loro condizione nel periodo di emergenza Covid 19 ha reso più urgenti.
L’utilità del percorso è stata così rappresentata dal Prof Alfredo De Risio: «Tale processo appare improbabile se non impossibile se non si osserva la condizione psicologica della persona in regime di privazione della libertà personale e tutte quelle dinamiche non solo caratterizzanti le comunità confinate prese in esame, ma anche quelle che rimandano alla conoscenza ed implementazione delle reti sociali, in una strategia di rete integrata.La realtà dell'esecuzione penale chiede pertanto, all'operatore chiamato ad una assunzione di responsabilità e che intende impegnarsi in questo campo, multiformi competenze professionali che attingono a diversi saperi, non solo giuridici ma anche afferenti alle scienze sociali, economiche, pedagogiche, criminologiche e psicologiche».
Il Master, diretto dal prof Alfredo De Risio, docente Lumsa e di vasta esperienza clinica in ambito penitenziario, sia avvale di una faculty di alto livello volta a favorire la maturazione e il consolidamento di una cultura professionale degli operatori idonea a sostenere quella concreta innovazione del sistema dell’esecuzione penale, indispensabile per renderlo pienamente compatibile con i principi costituzionali e con gli standard internazionali. L’attività formativa si propone dunque di fornire ai frequentatori un ampio ventaglio di strumenti manageriali teorici e pratici che - nel campo dell'esecuzione penale - consenta loro di agire da protagonisti o da catalizzatori di efficaci progetti di reinserimento sociale, inserendosi dinamicamente in un processo in continua evoluzione, che affianchi alle tradizionali istituzioni statali i nuovi attori, pubblici e privati: regioni, enti territoriali, agenzie formative e di impiego, terzo settore, volontariato, fondazioni, etc. Il tema dell'esecuzione penale costituisce quindi una sfida strategica per tutta la comunità (PA, Università, privato sociale e terzo settore) che, per essere vinta, necessita di esperti nel c.d. "Offender management" che si rivelino dunque capaci di coinvolgere adeguatamente tutti gli stakeholder per convogliare con efficacia tutte le risorse disponibili – umane, materiali, finanziarie e tecnologiche - nei processi in parola, traducendoli in concreti progetti di reinserimento realizzabili, utili ed al contempo sostenibili. Ed ha sottolineato che «Alla luce di quanto sopra, Lumsa Master School – nel segno di una continua evoluzione della c.d. “terza missione” dell’Università – è in condizione di offrire un fattivo contributo al Ministero della Giustizia, in stretta integrazione con i programmi didattici dell’Amministrazione Penitenziaria, nel campo della formazione di professionisti dell’esecuzione penale, proponendo interventi indirizzati alle esigenze sia di figure professionali specifiche (psicologi, criminologi, sanitari ed esperti ex art. 80 OP) sia di funzionari e operatori penitenziari (direttori penitenziari, comandanti di polizia penitenziaria, funzionari giuridico-pedagogici, funzionari di servizio sociale, etc.)».
Ogni contributo al miglioramento della qualità della vita dei detenuti , soprattutto nell’adeguamento del personale che è il tramite e voce di quel “mondo chiuso” a parere dell'avvocato Sassano è un impegno alla divulgazione dello stesso, presso gli ordini professionali competenti, al quale la Camera Penale Distrettuale di Basilicara non può sottrarsi.
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