IL MATTINO
Territorio
27.12.2021 - 19:59
Quando si dice che tutto il mondo è paese probabilmente ci si riferisce anche alle problematiche che attanagliano la vita dell’uomo e che spesso risultano comuni ad ogni parte del globo, una di queste? La questione della riduzione delle api. Se a livello globale, lo scorso maggio in occasione della Giornata mondiale delle api, diventò virale lo scatto di Dan Winters ― un ritratto dell’attrice e attivista Angelina Jolie per la campagna “Woman for bess” di National Geographic con il patrocinio dell’Unesco, rimasta completamente immobile per 18 lunghi minuti mostrando il corpo e il viso ricoperti di api, senza essere mai punta ― a livello locale anche la Basilicata si è mossa in direzione della salvaguardia dei piccoli e indispensabili impollinatori. Wonder Bee è il nome dell’apiario che si costruirà, anzi autocostruirà, nella deliziosa Grottole: una micro architettura in legno alla quale sono collegate esternamente delle arnie, appositamente modificate per far sì che l’aria e gli odori provenienti dagli alveari vadano a saturare di profumi e suoni l’ambiente interno. Effettuando semplicemente una piccola modifica alle arnie, l’apicoltore può continuare a gestire l’apiario in piena totalità, mentre all’interno le persone possono trarre tutti i vantaggi che trattamenti come aromaterapia e apisound comportano. A raccontarci di più il presidente di Wonder Grottole, Andrea Paoletti.
Un crowdfunding per sostenere Wonder Bee; sono stati in tanti a supportare un progetto creato con le persone e per le persone. L’obiettivo si è raggiunto e si sono raccolti in totale 10.171 euro. Come nasce l’idea e come coinvolgerà la comunità di Grottole in un futuro prossimo?
«Dal 2013 a Grottole, piccolo paese della Provincia di Matera, l’Associazione Casa Netural collabora con il progetto Wonder Grottole per dare vita a nuove soluzioni innovative e prototipi che comportino uno scambio di valori, non solo di denaro. Nel 2020, durante una residenza artistica organizzata da Casa Netural a Grottole, si sono incontrati Rocco Filomeno, apicoltore del piccolo borgo, e i designer Davide Tagliabue e Carlo Roccafiorita, progettisti specializzati nell'autocostruzione, e da quell’incontro è nata l’idea di realizzare una struttura che permettesse di coniugare l’allevamento delle api con le proprietà benefiche che ne possono derivare per la comunità locale e i turisti. Il progetto nasce dunque dal sogno di uno dei membri della comunità, ma coinvolge cittadini locali e sostenitori da tutto il mondo grazie alla campagna di crowdfunding. Gli “amici” e i supporter di Wonder Bee saranno coinvolti direttamente nel processo di autocostruzione. Sarà un bellissimo modo per sporcarci insieme le mani e concretizzare insieme il sogno condiviso che potrà portare benefici all’ambiente e al resto degli abitanti».
Al centro del progetto un piccolo insetto dalle infinite potenzialità, l’ape. Quali benefici apporta il suo contributo all’ambiente?
«Come direbbe Rocco, il nostro amato pastore d’api, se da un giorno all’altro le api sparissero dal nostro pianeta probabilmente la vita non finirebbe, ma i danni per l’ecosistema sarebbero disastrosi. Basti pensare che le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70 per cento dell'impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35 per cento della produzione globale di cibo. La cosa incredibile in questo scenario è che la peggiore minaccia per questi piccoli insetti siamo noi, gli esseri umani. Le azioni dell’uomo, infatti, sono la principale causa della distruzione dell'habitat delle api e questo, molto spesso, inconsapevolmente. Wonder Bee darà la possibilità di divulgare in modo innovativo e coinvolgente l’importanza del ruolo delle api all’interno del nostro ecosistema, imparando a vivere a stretto contatto con loro, creando un nuovo equilibrio tra specie».
Wonder Bee è un incubatore di esperienze inedite, ben 11 famiglie di api coccoleranno gli ospiti con aromaterapia e apisound. Quali sono le peculiarità di queste due pratiche?
«Wonder Bee vuole essere un luogo in cui vivere esperienze altamente immersive che favoriscano il benessere della persona. I profumi dell’alveare, ricchi di resine e oli essenziali, sono utili per il benessere di tutto l’apparato respiratorio. Il ronzio delle api invece ha la stessa frequenza di molti suoni della natura (432 hz) e per questo favorisce il rilassamento e la meditazione».
Vivere a Wonder Bee per un giorno significa anche “apprendere”. Cosa insegnerà questo luogo, isolato in un contesto naturale e di totale relax, al visitatore?
«Insegnerà a sentirsi parte di un ecosistema in cui ogni piccolo essere vivente ha un ruolo specifico ― quello dell’uomo è anche prendersi cura e tutelare l’esistenza delle altre specie. Sentirsi parte di qualcosa trasmette benessere, fiducia e prospettiva, sia questo un piccolo borgo, una città o un pianeta. Inoltre Wonder Bee sarà una piattaforma didattica in cui scolaresche e visitatori potranno imparare cosa fa l’apicoltore, scoprendone le tecniche, i segreti del mestiere e la relazione con l’ecosistema naturale favorendo l’acquisizione di nuovi saperi e competenze».
Esiste già una data di inizio dei lavori di autocostruzione?
«Si! Tra febbraio e marzo costruiremo Wonder Bee. Seguiremo i tempi della “natura”, le api cominciano a impollinare in questi mesi con le prime fioriture e noi ci faremo trovare pronti». Occuparsi delle api significa tutelare la biodiversità, garantire la sicurezza alimentare, promuovere un’agricoltura sostenibile, contrastare i cambiamenti climatici, l’inquinamento degli agroecosistemi e promuovere metodologie innovative per il monitoraggio ambientale. Attendiamo con ansia l’inizio dei lavori, nella speranza che il progetto possa poi essere replicato in altri luoghi.
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