IL MATTINO
Arte
17.11.2021 - 09:20
Si è chiusa a Siena il 15 novembre la mostra dell’artista materano Pino Oliva dal titolo “Le realtà sospese” inaugurata lo scorso 22 ottobre, curata da Massimo Guastella, dalla galleria Opera Arte e Arti di Matera e voluta dall’Associazione Lucani di Siena. Come tanti eventi che sono stati rimandati a causa della pandemia, anche “Le realtà sospese” rischiava di non vedere la luce. Da anni, infatti, come ha sottolineato lo stesso Pino Oliva in alcune occasioni, era nell’aria l’idea di costruire una mostra come quella conclusasi da poco a Siena.
Il luogo scelto per l’esposizione è stato uno dei bastioni della Fortezza Medicea di Siena, un luogo carico di storia e oggi spazio multifunzionale. Come e perché “le realtà sospese” sono arrivate a Siena? L’amicizia con l’Associazione Lucani di Siena ha mosso la mostra stessa, i rapporti umani hanno consentito di creare un percorso espositivo che è un filo conduttore tra le realtà sospese e tra due comunità, quella lucana e quella toscana.
Siena e Matera condividono un ruolo di spicco nel panorama italiano e non solo: la prima, città medievale per eccellenza, la seconda, una città di cui le origini si perdono in un passato estremamente remoto, sono entrambe Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco, mete turistiche apprezzate per il loro fermento culturale e la loro storia, candidate nel 2019 a Capitale Europea della Cultura, titolo di cui è stata, poi, insignita Matera. La città toscana da sempre accoglie numerosi materani e lucani, come testimoniato dalla presenza stessa dell’associazione che ha fortemente voluto la mostra.
Le opere dell’artista materano Pino Oliva attingono alla fisica e alla dimensione onirica stringendo l’occhio alla metafisica in uno stile difficile da “ingabbiare” in una specifica etichetta. Esse lasciano intendere un arduo e meticoloso lavoro di ricerca nell’uso del colore e nella concezione della tela. Pino Oliva dipinge figure aggraziate che fluttuano nell’etere, in un tempo e in uno spazio non definiti, attraverso colori che fanno da contraltare alla solennità degli ambienti del Bastione Madonna della storica fortezza in un armonico contrasto. A un occhio attento non sfugge, anche in alcune delle opere esposte, il richiamo sullo sfondo agli antichi rioni della città di Matera, un elemento ricorrente nei lavori dell’artista.
Le realtà sospese di Oliva tracciano nuovi orizzonti mediante simbolismi e accostamenti stridenti, in un alternarsi di “eterni ritorni”. Dai suoi quadri emerge non solo la tecnica, ma una curiosità insaziabile e un animo fanciullesco; d’altronde, come ha dichiarato Pino Oliva in un post sul suo profilo Instagram: “chi fa il mio lavoro forse non cresce mai”.
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