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Rientro a scuola: analisi e ricostruzione dei bisogni degli studenti

Rientro a scuola: analisi e ricostruzione dei bisogni degli studenti

Comprendere i bisogni degli studenti, in un periodo particolare come la ripresa della scuola durante la pandemia, rappresenta il punto di partenza per uno svolgimento adeguato delle attività, un apprendimento efficace e una formazione totale del soggetto. “La situazione che stiamo vivendo, infatti, ci ha tolto la possibilità di utilizzare le risorse che solitamente attiviamo per ristabilire un clima di fiducia e protezione” come il contatto fisico, la vicinanza, gli abbracci, i sorrisi, le espressioni del volto. Diviene più complesso, quindi, riuscire a ristabilire un legame privati della cinesica, cioè di quella parte della mimica facciale che riguarda il modo in cui si altera il volto delle persone e lascia trasparire più spontaneamente il pensiero e le emozioni. Perciò l’analisi dei bisogni rappresenta un processo fondamentale volto ad individuale eventuali carenze più o meno espresse, aree passibili di miglioramento, cause di disagio o disservizio, sprechi, elementi che possono pregiudicare il genuino sviluppo della capacità umana, sia in termini esecutivi che relazionali; allo stesso tempo è quel processo volto ad individuare aree di forza sulle quali e tramite le quali intervenire in modo che queste possano assumere forma di possibilità e leva del potenziamento. Ma quali sono i bisogni degli studenti in un momento così vulnerabile? Sembrerà strano ma il primo bisogno per gli studenti è avere qualcuno che gli dia regole, non imponendole ma spiegandole e lasciando che vengano interiorizzate, ma ne sentono la necessità. I giovani hanno bisogno di regole non solo per rispettarle e maturare responsabilità ed educazione, ma per poter sentire la presenza dell’adulo, di poterci fare affidamento. Questo, in tal modo, risponde sd un altro importante bisogno: quello della fiducia. Potersi affidare rende protetti, e avere qualcuno che ha fiducia nelle proprie capacità aumenta l’autostima, motiva e sprona all’apprendimento. Ancora, Il bisogno di appartenenza ad un gruppo, scuola e Paese definisce la propria identità e costruisce le basi sane per i legami e le separazioni. Poi, il bisogno di ascolto e comprensione come mezzo per l’indagine emotiva, ma anche come possibilità di crescita. Ed infine, il bisogno di continuità: “un’emergenza, in generale, è la rottura di un equilibrio. Si sente il bisogno di ristabilire una nuova quotidianità per sentirsi di nuovo protetti e non aver timore del futuro percepito come incerto”. “La scuola ha un ruolo fondamentale in ciò, e la soluzione è intrinseca alla sua stessa riapertura”: la sveglia che suona, lo spazio ed il tempo per la colazione, lo zaino da preparare, l’aria da respirare uscendo di casa, le lezioni da seguire nel contesto sociale scolastico, ristabiliscono un ritmo alla vita ed aiutano a definire un nuovo equilibrio. La presenza dell’insegnante e del gruppo classe ha un ruolo fondamentale in questo: la socialità produce una serie di emozioni positive capaci di contrastare quelle negative e produrre il così detto apprendimento caldo, il quale favorisce il fluire delle conoscenze, la comprensione e l’acquisizione permettendo di evitare il blocco e cortocircuito emozionale creato dalla tristezza, paura, chiusura che, soprattutto in una tale situazione di emergenza possono essere maggiori. Non ci sono alternative efficaci alla scuola in presenza, e non c’è apprendimento che regga senza aver prima indagato i bisogni di chi apprende.

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