IL MATTINO
cultura
21.07.2021 - 16:09
da sinistra: Boccia, Amendolara e Pergola
Si è tenuta ieri mattina presso il "Palazzo della Cultura" di Potenza, la presentazione de: "La difesa del Synòro tra Kalàbria e Loukanìa" preziosa opera di ricerca e di raccolta dello studioso Antonio Vito Boccia. A moderare l'evento il giornalista e scrittore Fabio Amendolara con il contributo dell'avvocato e cultore della materia Giuseppe Pergola. Un momento di riflessione, di analisi e di approfondimento relativo ad periodo storico che ancora oggi è avvolto da ombre e da una lacunosa storiografia. È certo che i "rhomaioi" hanno abitato pressocchè ininterrottamente in alcune zone del Mezzogiorno italiano per circa mezzo millennio, fondando nuove città e in tal modo ripopolando quei territori e condizionandone certamente lo sviluppo economico, ma anche la religiosità e la cultura che è stata tramandata sino ad oggi. Tra queste, l'area sinnica che non è stata mai conquistata dai popoli germanici, che pure puntavano decisamente ad occupare tutta la penisola, favoriti da un gene che gli permetteva di essere immuni dalle pestilenze dell’epoca. I Longobardi riuscirono a occupare gran parte della Lucania, ma non tutta: di qui - appunto - l'importanza del Synoro per i militari di Costantinopoli, un istmo che non a caso venne strenuamente difeso dai bizantini, con la realizzazione di un limes, ovvero, una sorta di frontiera preservata militarmente mediante un imponente sistema difensivo, edificato poco prima dell’ottocento (presumibilmente tra l'anno 787 e l'anno 798). Un insediamento fortificato ogni quindici chilometri, dallo Jonio al Tirreno: per questo, nell'odierno entroterra ionico lucano ai fini difensivi venne realizzato il kastellion di Tursi, unitamente ad un porto militare posto a circa venti chilometri (probabilmente a Santa Laura, nei presso di Metaponto). Laddove - ha spiegato Boccia - sulla fascia tirrenica i rhomaioi edificarono il kastellion di Lauria, con un porto militare nel golfo di Policastro posto alla medesima distanza. Il suddetto istmo che va dal Tirreno allo Ionio, venne frequentato anche da numerosi monaci "basiliani", allorquando i militari bizantini, con una serie di castra e di synkastellion, riuscirono a ricongiungere le due fortificazioni principali e quindi le due sponde, venendo gradualmente edificati vari presidi ed insediamenti, tutti lungo il fiume originariamente chiamato Siris che, nel tempo, verrà ribattezzato "Synoro", e poi Sinno - appunto - l'attuale corso fluviale denominato Sinni. Ad un osservatore attento, è possibile riconoscere ancora oggi, tra i confini della regione Basilicata e Calabria, la morfologia di quest'antica area geografica e sociale, posta lungo le sponde del fiume Sinni, che costituisce un unicum. Tutto ciò permise al Sud la nascita di comuni, ossia entità amministrative amministrate da persone del posto basate sull'utilizzo collettivo delle terre, e ciò accadde prima che nascessero i municipi del nord. Tale sviluppo culturale ed economico, sarà bruscamente interrotto dall’arrivo dei normanni, che concentreranno i latifondi nelle mani di baroni, con la creazione dei feudi e la distruzione del tessuto cittadino predisposto dai bizantini. Amendolara si è soffermato sulla complessità delle ricerche condotte dall'autore con una moderna chiave di lettura: può essere il passato, la ricerca del passato, l'approfondimento delle fonti e di importanti vicende storiche a stimolare il presente? A favorire, ad esempio, una filiera culturale per accrescere la percezione esterna di determinati territori con la creazione di percorsi turistici ad hoc abbracciando anche usi, costumi e tradizioni enogastronomiche fortemente influenzate dalle dominazioni passate? Può essere un periodo storico poco noto, se non agli addetti ai lavori, a creare una coscienza critica? E su questo aspetto l'avvocato Pergola ha parlato di una coscienza da formare e di una conoscenza della propria terra ancora embrionale. Un territorio che talvolta viene definito erroneamente privo di identità, che, invece, ha un glorioso passato - come giusto che sia contaminato dalle dominazioni - ricco di testimonianze storiche di altissimo livello da quelle materiali a quelle etimologiche, egregiamente ricostruito da Boccia con metodi nuovi ed innovativi nonostante le difficoltà di una documentazione frammentaria o del tutto assente.
edizione digitale
Il Mattino di foggia