IL MATTINO
L'anniversario del delitto Impastato
09.05.2021 - 13:17
Peppino Impastato e a destra Giulio Pedota
Ha scritto una lettera per Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978. Ha 15 anni, si chiama Giulio Pedota e frequenta il secondo anno del liceo scientifico Galilei a Potenza.
Si chiamava Peppino
Uno spiro di vento in mezzo al grano
Uno striscio di sangue sulla strada
Il coraggio di un pescatore solo
In mezzo a onde adeguate
Schiavizzate da una corrente dolce
Sino a quando non entra dentro il petto
E diventa amara, si fa chiamare morte...
Si chiamava Peppino
Sulla schiena c'aveva chi l'ha costruito
Un Paese sedato
Confessioni e lebbre di Partito
Un balcone ornato a parietaria
Animali da boschi malnutriti
Con la fame a fargli da nemico
Tele vuote, con tante di cornici
Radio anarchia
Radio libertà
Peppino a quella gente
Che non pensa, che non sa...
Radio anarchia
Radio libertà
Radio contro la paura
La grande indifferenza
Ad una mano alzata
Dentro quella folla...
L'INDIFFERENZA È
UNA PISTOLA CAMUFFATA
CHE UCCIDE FIGLI E FIGLIE
SENZA MAI ESSERE IMPUGNATA...
Lo chiamavano Stato
O tegami di veri opportunisti
Con un pacco in mano
Ed un fiocco di falsi sacrifici
Una pioggia sorniona e bene accolta
Sopra quattro ombrelli mezzi buchi
Che annaffia un popolo nei banchi
E li fa diventare numeri muti
Lo chiamavano Stato
Oratore di diritti umani
E palude di rane senza testa
Schede bianche con segni di tempesta
Debellò le camice nere
Terrorismo incolto e senza aurore
Ora alleva una democrazia
Che si spaccia libera, col potere...
Radio anarchia
Radio libertà
Peppino a quella gente
Che non pensa, che non sa...
Radio anarchia
Radio libertà
Radio contro la paura
La grande indifferenza
Ad una mano alzata
Dentro quella folla...
L'INDIFFERENZA È
UNA PISTOLA CAMUFFATA
CHE UCCIDE FIGLI E FIGLIE
SENZA MAI ESSERE IMPUGNATA...
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