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Autismo

A tu per tu con il consigliere regionale Coviello: «Così ho acceso i riflettori sul tema dell'autismo»

«L'obiettivo primario è quello di giungere ad una disciplina organica che consenta di dare adeguate risposte alle esigenze delle famiglie»

A tu per tu con il consigliere Coviello: «Così ho acceso i riflettori sul tema dell'autismo»

Tommaso Coviello (FdI)

La Quarta Commissione ha recentemente approvato la proposta di legge n.74/2020 recante: "Norme in materia di tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico" a firma del consigliere regionale di Fratelli d'Italia Tommaso Coviello ed è lo stesso a fornire un quadro della situazione attuale e a contestualizzare una proposta di legge tanto attesa e che, forse, arriva nel momento giusto con il tema delle fragilità che, in tempi di pandemia, è al centro del dibattito nazionale ed internazionale.

Consigliere Coviello, come è stata maturata la necessità di intervenire in una materia tanto delicata quanto, ai più, sconosciuta e in quale perimetro si colloca la "Legge Coviello"?

«Ritengo che, purtroppo, determinate situazioni debbano essere in primis vissute - direttamente o strettamente indirettamente - per affermare di conoscerle: chi quotidianamente, ad esempio, vive le difficoltà di un figlio, di un nipote o di un amico con disturbi dello spettro autistico conosce bene le numerose problematiche della vita quotidiana che è stata - utilizzo un termine forte - "esasperata" dalle misure restrittive dell'ultimo anno. Una delle frasi più utilizzate in tempi di pandemia, sia dalla politica, sia dal mondo mediatico è che: "Nessuno sarebbe stato lasciato indietro" questo nobile concetto andrebbe, verosimilmente, applicato sia per quanto concerne il settore economico ed imprenditoriale, sia per quanto riguarda quello del welfare. La solitudine, l'isolamento, la mancanza di stimoli dal mondo esterno hanno rappresentato un grande ostacolo nei percorsi terapeutici delle persone con3 disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie che, amorevolmente, hanno cercato di offrire il migliore supporto possibile e di limitare, nonostante le grandi difficoltà, le problematiche della lunga permanenza in casa. La ratio della mia proposta di legge n.74 del 2020 è di prendere il buono dalle vicende drammatiche dell'ultimo anno: la salute è un bene fondamentale, non lo prevede solo la carta costituzionale ma il buon senso di ciascuno di noi e penso sia necessario accendere i riflettori sulla declinazione della salute a 360 gradi. Numerose categorie necessitano di un sostegno, un supporto e di una forma ulteriore di attenzione e, pertanto, in ossequio a quanto previsto dall'art. 3 della L. 134/2015, ho deciso di intervenire - in gergo tecnico: "porre a sistema" - interventi sanitari a favore delle persone autistiche in tutte le età della vita. Non dimentichiamo che un corretto approccio ed una buona diagnosi precoce durante l'età infantile permette di mitigare le problematiche durante l'età adolescenziale ed adulta per realizzare un coordinamento armonico delle politiche sanitarie e sociali e raccordarle con le politiche scolastiche e del lavoro con l'obiettivo di realizzare l'inclusione sociale delle persone con disturbi delle spettro autistico».

La Regione Basilicata già in passato aveva trattato questo tema?

«La Regione Basilicata, quando si è occupata in passato di tale situazione, ha concesso, nell'ambito degli interventi della legge regionale n.33 del 24 dicembre 2008, un contributo per avvalersi dei metodi Doman, Vojta, Fay, Aba. Tale contributo risultava comprensivo degli oneri assistenziali connessi ai trattamenti di riabilitazione, non rientranti nelle prestazioni coperte dal Fondo Sanitario Regionale, nonché comprensivo del rimborso delle spese sostenute per i viaggi e per la permanenza nei luoghi in cui venivano effettuate le prestazioni stesse, oltre che del rimborso delle spese per il prosieguo delle terapie domiciliari. Ovviamente dal 2008 ad oggi la situazione è cambiata, sono stati fatti passi in avanti dal punto di vista scientifico e metodologico. Sono state individuate nuove forme di approccio e di terapia e per questo motivo occorre anche migliorare, potenziare ed aggiornare gli strumenti normativi per dare risposte adeguate alle esigenze delle famiglie rendendo necessario un intervento strutturale ed organico. Come ho avuto modo di sottolineare lo scorso due aprile in occasione della "Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo" è fondamentale accendere i riflettori su quello che è possibile fare e sulle sfide che necessariamente la nostra società deve portare a compimento al fine di essere definita realmente inclusiva».

Su questo ultimo aspetto si è espresso favorevolmente anche Vincenzo Giuliano, il Garante dell'Infazia. È fondamentale la condivisione delle esperienze su determinati temi?

«La proposta di legge è stata presentata e discussa lo scorso febbraio durante un incontro promosso con il Garante dell'Infanzia Vincenzo Giuliano con la partecipazione di alcune associazioni dei genitori, con i rappresentanti del tavolo tecnico del Garante sull'autismo, il quale è composto da esperti in materia. Io, in quella circostanza, ho manifestato la massima disponibilità al fine di rendere la proposta di legge quanto più completa possibile. Su alcuni temi ritengo sia fondamentale il dialogo, l'ascolto ed il confronto. Ciò permette di raggiungere in tempi brevi un obiettivo e soprattutto di raggiungerlo nel migliore dei modi. Ho espresso, per questo motivo, soddisfazione per ogni contributo finalizzato ad una normativa quanto più utile a vantaggio delle persone con disturbo dello spettro autistico ed alle loro famiglie. Determinati temi sono di interesse collettivo, esulano i partiti, esulano la dialettica politica o le questioni di maggioranza o di minoranza e non a caso con mia grande soddisfazione questa proposta di legge è stata licenziata all'unanimità ini in Quarta Commissione».

Consigliere, in sintesi cosa prevede la "Legge Coviello"?

«L'obiettivo primario è quello di giungere ad una disciplina organica che consenta di dare adeguate risposte alle esigenze delle famiglie. È prevista l'individuazione di un "Centro di Riferimento Regionale" per l'Autismo con la funzione di coordinare tutti i servizi presenti in regione, prevedendo protocolli diagnostico-terapeutici cui la rete dei servizi deve uniformarsi. Tale Centro si occuperà, inoltre, di attività di formazione rivolta a tutti gli operatori e della promozione di progetti di ricerca. Formazione e ricerca saranno dunque la stella polare con attività rivolte agli operatori dei servizi sociali, ai genitori e familiari demandate ad enti di formazione accreditati. Limitatamente alle aziende sanitarie spetterà il compito di istituire appositi servizi dedicati ai soggetti con disturbi dello spettro autistico organizzati in equipe multidisciplinari distrettuali o interdistrettuali. Altro passaggio chiave è l’istituzione della Commissione regionale permanente sui disturbi dello spettro autistico con il compito di elaborare e proporre alla Giunta regionale interventi integrati tra i servizi della salute, quelli sociali, le istituzioni scolastiche e il mondo del lavoro. Una Commissione che quindi funge da ponte tra le famiglie e le associazioni e la giunta stessa, con l'istituzione della "Consulta delle Associazioni" di volontariato e di promozione sociale composta da due rappresentati, uno per la provincia di Potenza ed uno per la provincia di Potenza. Rispetto alla modalità di assistenza si prevedono attività diurne semiresidenziali, residenziali e domiciliari in ragione delle complessità assistenziali - perchè non dimentichiamo l'autismo può differire e talvolta anche le vicessitudini familiari - e della ubicazione territoriale, demandando alla Giunta regionale il compito di definire le dotazioni organiche e i requisiti delle strutture ai fini dell'autorizzazione e dell'accreditamento».

In conclusione, in questo preciso momento storico, quella di attenzionare le fragilità pensa sia la vocazione primaria della politica?

«La pandemia - come ho già sottolineato - ha dimostrato quanto sia importante l'assistenza, qualsiasi essa sia. Se il Covid richiede una forma di assistenza ospedaliera o domiciliare limitata in un preciso arco temporale, determinate situazioni, invece, richiedono una costante e continua assistenza. Il tema assistenziale, in determinati e numerosi casi diviene socio-assistenziale. Le fragilità devono colmare il dibattito politico talvolta fervente su altri temi. Il mio impegno è rivolto a chi silenziosamente chiede di essere ascoltato, a chi porta in dote storie colme di amore e dedizione ma anche di disagio e di difficoltà. È una questione di sensibilità e le istituzioni da quelle periferiche a quelle centrali hanno il dovere di dare delle risposte, su questo solco ho intenzione di portare avanti la mia attività politica ed istituzionale».

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