Cerca

Società

Educazione intergenerazionale: il potere della relazione tra giovani e anziani

«Per dare significato alla nostra vita quando invecchiamo occorre costruire un ponte tra l’inizio e la fine, fra i primi stadi in cui la fondamentale virtù è la speranza, e gli ultimi in cui il rischio è l’isolamento»

Educazione intergenerazionale: il potere della relazione tra giovani e anziani

 “Per dare significato alla nostra vita quando invecchiamo occorre costruire un ponte tra l’inizio e la fine, fra i primi stadi in cui la fondamentale virtù è la speranza, e gli ultimi in cui il rischio è l’isolamento”. Partendo da queste parole di Erik Erikson comprendiamo quanto l’attuale periodo storico della Pandemia da Covid19 abbia scambiato un po' le potenzialità ed i tempi, mettendo, in tenera età, bambini e giovani in una condizione di mancanza di speranze in un clima di totale isolamento in cui la precarietà della vita è molto flebile e le possibilità di gioia strettamente limitate. In un nuovo modo di pensare, in cui il progetto futuro è totalmente cambiato, l’educazione Intergenerazionale, intesa proprio come scambio, relazione e condivisione di dialoghi, saperi, luoghi e affetti, tra anziani e fanciulli, rappresenta una svolta positiva che potrebbe simboleggiare una valida base da cui poter ripartire. Inestimabili i sani benefici che produce, non solo per le due età a confronto ma anche per tutta la società. Da sempre gli anziani rappresentano per la società un valore inestimabile da proteggere e rispettare e dal quale conoscere, imparare e apprendere. Gli stessi anziani, però, molto spesso abbandonati a sé stessi, o, seppur accurati fisicamente, non curati nell’anima, rischiano di divenire solo delle ombre in una società distratta e veloce. Nella loro solitudine, nel silenzio delle loro case vuote, auto-alimentano un profondo senso di tristezza e sfiducia, tale da sentirsi un peso per i propri cari nonché per il mondo. I giovani, d’altro canto, nutrono una grande necessità di confronto con le generazioni passate, per acquisire tutte quelle competenze che solo la storia può dare. Avviene così un apprendimento bidirezionale tra adulti/bambini-giovani e bambini-giovani/adulti: la trasmissione storica e culturale, la solidarietà, la coesione sociale, il benessere della comunità, i miglioramenti nelle capacità comunicative ed interpersonali, la riduzione dei comportamenti distruttivi e/o autodistruttivi, e la riduzione della perdita di memoria, dei sintomi depressivi, della solitudine e dell’isolamento negli anziani. In questo processo viene creata e modella la mente del fanciullo in formazione, e alimentata e allenata quella dell’anziano. Per i ragazzi il giovamento viene dall’incontro con figure adulte anche al di fuori della loro famiglia e quindi un raggio più ampio di certezze nell’epoca delle incertezze. Mentre per gli anziani il contatto con i giovani fa “rivivere” e restituisce una loro dimensione progettuale volta al futuro e non all’abbandono. Alcune esperienze intergenerazionali furono quella dell’Intergenerational Learning Center di Seattle, una struttura in cui coesistono l’asilo di Providence Mount St. Vincent ed una casa di riposo per anziani, a Parigi con il nido d’infanzia all’interno della casa di riposo Residence de l’Abbaye e anche in Italia dal 1997 vennero fatte diverse collaborazioni tra i centri dell’infanzia e quelli residenziali per anziani: a Treviso con il progetto “Il sentiero tra generazioni”, Aosta (2004) con il progetto “N come nido, N come nonni”, Verona (2007) con l’inagurazione del Centro Intergenerazionale Comunale “Casetta Maritati”, Piacenza (2009), e Roma (2018) con “I bambini del melograno”. Uscire dallo stigma dei contesti esclusivamente monogenerazionali in cui i bambini stanno con i bambini e gli adulti con gli adulti apre gli orizzonti ad una società innovativa non impostata sull’età ma su quelli che possono divenire valori aggiunti per la mente e per l’anima, e che ahimè, attualmente la realtà ne è sempre più priva.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione