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Carcere di Melfi: è "focolaio penitenziario" nell'alta sicurezza

Riscontrate 40 positività tra la popolazione detenuta su 46 tamponi molecolari. Torna attuale la situazione delle carceri, che già soffrivano storicamente di endemici problemi oltre a quelli pandemici. Il "focolaio penitenziario" di Melfi rischia di far sprofondare l'arancione Basilicata anzitempo in rosso

Carcere di Melfi: è "focolaio penitenziario" nell'alta sicurezza

Il carcere di Melfi

La gravità della situazione era già stata attenzionata da Leo Beneduci (segretario generale dell'Osapp) due settimane fa a seguito del focolaio riscontrato nel carcere di Asti. «Abbiamo più volte indicato l'urgenza che per le carceri Italiane si effettuassero con priorità assoluta le necessarie vaccinazioni sia nei confronti dell'utenza e sia riguardo al personale dipendente, mentre, invece constatiamo che tali iniziative, come detto irrinunciabili, vengono effettuate a macchia di leopardo e con modalità assolutamente dissimili da regione a regione per cui tuttora esistono strutture penitenziarie del tutto prive di interventi». Erano le parole del sindacalista, il quale sosteneva anche l'importanza di comprendere l'origine, oltre che le modalità di diffusione: «Fermo restando che per quanto riguarda emergenze pandemiche quali quelle che si stanno verificando ad esempio oltre che ad Asti presso gli Istituti penitenziari di Volterra, Pescara, Orvieto, Rovigo, Padova, Pavia e Milano Bollate e San Vittore non si è in grado di comprendere se le stesse siano determinate da inadempienze interne, anche rispetto ai protocolli vigenti ovvero riguardino ritardi ascrivibili al servizio sanitario nazionale ribadiamo, anche richiedendo l'esplicita considerazione della Guardasigilli Cartabia, la necessità di fare il più presto possibile per le carceri Italiane». Già. Fare il più presto possibile per le carceri italiane, le quali a macchia di leopardo già soffrivano storicamente di endemici problemi oltre a quelli pandemici dell'ultimo anno. A Melfi, in provincia di Potenza, l'ennesimo "focolaio penitenziario" rischia - a ragion veduta - di far sprofondare l'arancione Basilicata anzitempo in rosso, prima del weekend pasquale. Da fonti interne si apprende che nel tardo pomeriggio di ieri sono stati effettuati 46 tamponi molecolari ai detenuti in alta sicurezza e sono state riscontrate 40 positività. Si apprende, inoltre, che la gran parte dei detenuti positivi è al momento asintomatica e non desta preoccupazione, salvo tre o quattro detenuti che, costantemente monitorati, accusano febbre alta. Domani mattina le operazioni di screening saranno intensificate e sarà effettuato il tampone a tutta la popolazione detenuta che supera le cento unità, oltre agli agenti della polizia penitenziaria che ammontano ad una cinquantina. Ad oggi non risultano agenti positivi, i quali con non poche difficoltà, garantiscono con i più alti dispositivi di protezione individuale, il corretto funzionamento della sezione "non Covid free". Uno screening totale, pertanto, al fine di avere un quadro chiaro della situazione e porre in essere tutti gli strumenti correttivi del caso per mitigare la diffusione del Covid-19.

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