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Ferro (FdI) a sostegno dei lavoratori degli spettacoli itineranti. Interrogazione a Draghi e Giorgetti

Il deputato di Fratelli d'Italia ha presentato un'interrogazione al premier Draghi e al ministro Giorgetti. «Sono tante le categorie produttive messe in ginocchio alcune facilmente individuabili, altre di cui si parla poco, ma, non per questo, meno importanti per il nostro tessuto economico e il sostentamento di numerose famiglie. Una delle categorie che ha sofferto pesantemente le conseguenze della crisi economica e' quella degli spettacoli itineranti e dei giostrai»

 Ferro (FdI) a sostegno dei lavoratori degli spettacoli itineranti. Interrogazione a Draghi e Giorgetti

Wanda Ferro

Pianificare la riapertura in sicurezza degli spettacoli itineranti e delle aree attrezzate con giostre, attraverso l'adozione di protocolli e misure uniformi su tutto il territorio nazionale. E' quanto chiede il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro con una interrogazione al presidente del Consiglio Draghi e ai ministri dello Sviluppo economico Giorgetti e del Lavoro Orlando. «Sono tante le categorie produttive messe in ginocchio - spiega - da un'emergenza pandemica che perdura da oltre un anno, alcune facilmente individuabili, altre di cui si parla poco, ma, non per questo, meno importanti per il nostro tessuto economico e il sostentamento di numerose famiglie. Una delle categorie che ha sofferto pesantemente le conseguenze della crisi economica - spiega Ferro - e' quella degli spettacoli itineranti e dei giostrai: la chiusura di aree attrezzate con giostre e singole attrazioni e' un problema che dallo scorso anno non sembra trovare soluzione. A Catanzaro, ma anche in Sicilia e in molte altre regioni italiane gli operatori del settore hanno organizzato manifestazioni pacifiche per chiedere di poter tornare a lavorare, ovviamente nel pieno rispetto delle misure di contenimento dei contagi. Si tratta nella quasi totalita' dei casi - sottolinea - di imprese a conduzione familiare, la cui attivita' e' finora dipesa da scelte discrezionali dei sindaci, che il piu' delle volte hanno optato per una chiusura generalizzata. Senza alcuna prospettiva di riapertura, ne' adeguate misure di sostegno al reddito, dopo un anno di chiusure, questi lavoratori, spesso stagionali, non riescono piu' a sostenere i costi di manutenzione che servono alle attrezzature, ne' i costi per gli automezzi, le assicurazioni e tutte le altre spese fisse, con il rischio - conclude - di non poter piu' sostenere le famiglie».

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