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Pd Matera: «Declinare i temi affrontati da Letta in chiave territoriale»

Intervista a Luigi Gravela, coordinatore pro-tempore per la sezione dem locale

Pd Matera: «Declinare i temi affrontati da Letta in chiave territoriale»

«L’atto compiuto da Letta è un atto di coraggio e una richiesta di responsabilità a cui nessuno poteva sottrarsi», la risposta di Luigi Gravela, coordinatore pro-tempore del Circolo Pd di Matera, al quale è stato chiesto cosa pensasse della nomina a nuovo segretario del Partito Democratico, di Enrico Letta.
A proposito delle dimissioni del precedente segretario, Gravela afferma: «Non si possono ignorare i motivi che hanno portato Nicola Zingaretti a lasciare il suo incarico. Divisioni interne, M5s e conclusione della compagine del governo Conte Bis, hanno rappresentato sicuramente questioni delicate per l’equilibrio del Pd».
«Penso che il discorso programmatico di Letta, i valori sui quali si fonda, necessitino di essere declinati in chiave territoriale per una ripartenza migliore, per un partito più vicino realmente ai problemi sociali del territorio». Queste le parole di Luigi Gravela che nel suo ragionamento pone l’attenzione su un tema in particolare, la situazione del Pd locale: «Anche Letta ha compreso l’importanza del confronto con i circoli locali, per questo ha chiesto alle sezioni di dialogare; si è reso conto che quanto a livello nazionale viene affrontato con maggiore agilità, a livello locale ha bisogno di riflessioni e di attenzioni specifiche».
Parlando della questione, messa in relazione al partito lucano, riflette: «Uno dei problemi del Pd locale è l’assenza di figure nel partito che lavorino ad aprire le porte e a costruire un nuovo centrosinistra. Il lavoro egregio dei Consiglieri Regionali e dei Segretari Provinciali è ancora deficitario di un organo politico di guida regionale tuttora commissariato dalla morte di Antonio Luongo (il precedente segretario regionale, ndr)».
«Attualmente il Partito regionale ha un commissario che ancora non ha incontrato i circoli e questo oltre a stridere con l’impostazione di Letta», prosegue, «rende la presenza del Pd sul territorio lucano più complessa, tanto più che la Basilicata è una delle poche regioni secondo i sondaggi, l’unica del Mezzogiorno, in cui il centrosinistra è in grado di affermarsi come maggioritario, ma che non riesce a farlo, poiché diviso spesso al suo interno. Il risultato è una regione al momento governata da un “estraneo” che nulla conosce della Basilicata».
La continuità è, quindi, come emerge dalle parole di Luigi Gravela, un problema tanto nazionale quanto locale. Alla domanda “Cosa vorrebbe per il Pd lucano?” risponde: «Una maggiore consapevolezza del momento da parte della classe dirigente e un rapporto di fiducia rinnovato. Spero che Enrico Letta si occupi anche della Basilicata, ascoltando il territorio per poter ritrovare le condizioni di un nuovo equilibrio nella nostra regione».
Proprio ieri è stata ufficializzata la nomina dei due vicesegretari del Partito Democratico, Irene Tinagli, già deputata e dal 2019 Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento Europeo, e Giuseppe Provenzano, già Ministro per il Sud nel governo Conte II, «il quale» secondo il coordinatore della sezione dem di Matera, «da sempre ha mostrato un interesse concreto nei confronti del Mezzogiorno, dimostrandosi un ministro capace, oltre che un giovane dirigente del Pd e vicedirettore di Svimez, attento alla situazione del Sud Italia». Una nomina accolta con entusiasmo da Gravela, interpretato come un segnale dell’interesse del neosegretario Letta verso il Meridione.
Ed è su questo che insiste Gravela, sottolineando come le parole del segretario dem, per dare una svolta concreta, debbano confrontarsi con i problemi del territorio. Questioni come quella legata al “partito del potere”, ovvero un partito che pare essere interessato alle famose poltrone, potrebbe essere trasposta all’ambito locale. Il coordinatore auspica dunque, come Enrico Letta, un allontanamento da tale tipo di dinamica, in quanto dannosa. «L’idea di dover avere sempre un posto nel governo, sia locale che nazionale non fa altro che allontanare il partito dalle persone, facendo arrivare un messaggio difficile da spiegare, nonostante le migliori intenzioni». Parafrasando “bisogna superare l’idea di dover stare necessariamente al governo, bisogna avere il coraggio di credere nei propri valori e di portarli avanti, senza l’ossessione di sedere tra le fila di chi governa a vari livelli”. In merito alla questione Gravela si dice favorevole a uno dei punti toccati da Letta nel suo discorso, l’eliminazione del gruppo misto, per una politica più vera, per aprire le porte a chi vuole costruire un centro sinistra senza far prevalere le logiche e gli interessi dei singoli.
Non a caso leadership democratica, superamento delle correnti interne divisive, sono i temi che sembrano essere particolarmente a cuore al Pd di Matera. Il coordinatore materano, infatti, si augura la ripartenza per un partito guidato da persone, non leader nel senso “salviniano” del termine che sappiano riportare il Pd vicino ai cittadini. Conclude: «La mancata approvazione in passato dello Ius soli dovrebbe, inoltre, insegnarci che non si può essere al governo per sempre e che bisogna cogliere le occasioni per agire».

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