IL MATTINO
zona rossa
02.03.2021 - 13:14
Non si fermano le critiche per la zona rossa generalizzata che ha colpito tutto il territorio lucano. Dieci avvocati hanno presentato un ricorso al Tar contro il ministero della Salute e la Regione Basilicata sostenendo l’illegittimità della decisione per eccesso di potere, illogicità manifesta, difetto di motivazione, carenza istruttoria disparità di trattamento, ma anche sproporzione e quella che reputano sia un'operazione di ingiustizia manifesta. Il ricorso è stato preceduto dalle critiche che da alcuni giorni accompagnano una decisione ritenuta estrema ed eccessiva. Fratelli d'Italia Basilicata in una nota diffusa nella giornata di sabato ha reputato ingiusto il passaggio diretto dalla zona gialla a quella rossa senza lo step intermedio della zona arancione. Un gruppo di sindaci ha espresso forti perplessità: numerosi comuni, della complessa geografia comunale lucana, non destano alcuna preoccupazione epidemiologica. Il grido unanime è che sarebbero state più opportune delle zone rosse localizzate e mirate nei luoghi ritenuti effettivamente ad alto rischio al fine di non danneggiare l'intero sistema economico lucano. L'indice Rt è una variabile estremamente incontrollabile e relativamente a questo in esclusiva il virologo Giulio Tarro, raggiunto telefonicamente, sostiene che: «L'indice Rt si basa sul numero dei contagi e non sulla densità abitativa, nel senso che in un territorio esteso ma scarsamente abitato come la Basilicata il virus non potrà mai concentrarsi in maniera gravemente significativa. La densità abitativa è fondamentale e ciò giustifica, ad esempio, i numeri della Cina e delle regioni maggiormente colpite. Sappiamo bene che la Basilicata non ha la medesima densità abitativa di altri contesti regionali vicini ad essa, come, ad esempio, la Campania. Alcuni Paesi con scarsa densità abitativa non hanno avuto bisogno di particolari misure restrittive per contenere la diffusione dei contagi. Volendo estendere il ragionamento bisogna anche valutare la mobilità interna nei singoli territori. Da quello che mi è dato sapere, in Basilicata, alcuni focolai sono di matrice scolastica e certamente non è con un lockdown su scala regionale - che impatta soprattutto il sistema economico - che possa essere posto un argine al contagio. Il ministro Speranza ha costituito gruppi di esperti senza gli esperti, è un difetto originario e il noto Cts dovrebbe essere sostituito con persone competenti». E sulla nomina del nuovo commissario Figliuolo? «Arcuri ha fallito non solo dal punto di vista della gestione della macchina a supporto della situazione emergenziale. Dovrebbe chiarire alcune sue decisioni e azioni: dai banchi con le rotelle, ai vaccini a scatola chiusa, alle mascherine o la vicenda delle siringhe. La sua è stata una gestione politica e superficiale. Con un generale si vuole militarizzare l'emergenza e la relativa gestione? Mi auguro che il generale Figliuolo, in virtù della sua esperienza, possa dare un impulso alla struttura commissariale, sia dal punto di vista logistico che di approvvigionamento, con una migliore organizzazione».
edizione digitale
Il Mattino di foggia