IL MATTINO
La sicurezza per i più piccoli
27.01.2021 - 09:28
La tecnologia avrebbe dovuto essere un valore aggiunto all’essere umano, è divenuta invece vero e proprio prolungamento dei suoi arti. Essere “online” è parte integrante della vita quotidiana di tutti noi, in particolar modo dei ragazzi e, ahimè, anche bambini. Sicuramente l’interazione con gli strumenti elettronici apporta una serie di benefici e vantaggi nel fanciullo se educato a un uso sano dei sistemi digitali e viene fornito di tutti gli strumenti conoscitivi per comprendere e cercare di prevenire pericoli. Tuttavia, non bisogna mai dimenticare di come questi dispositivi comportino pericoli diversi a seconda dell’età e di quanto la rete sia un luogo di estremo rischio. Con la Dott.ssa Ludovica Lettera, praticante avvocato ed esperta in privacy e sicurezza abbiamo esaminato i principali pericoli per i giovani e il web.1 Cyberbullismo: i social media ed i giochi virtuali rappresentano contesti dove maggiormente si assiste ad episodi di bullismo sul web. 2 Predatori cibernetici: soggetti socialmente pericolosi possono utilizzare internet per adescare i minori, approfittando della loro ingenuità. In particolare, i siti di gioco online dotati di chat private, costituiscono l’esca più comune utilizzata dai malintenzionati. 3 Phishing e truffe: i minori tendono ad essere meno diffidenti degli adulti; pertanto, risultano più inclini ad aprire mail contenenti allegati nocivi o peggio essere vittime di truffe online. 4 Pubblicazione di informazioni private: si tratta di un rischio da non sottovalutare, poiché i bambini potrebbero divulgare immagini e informazioni che non dovrebbero assolutamente essere rese pubbliche.
Quale potrebbe essere la procedura di controllo dei genitori?
La prima forma di protezione per i bambini deve essere di carattere educativo: occorre informarli sui rischi connessi all’uso del web, ma anche educarli ad un utilizzo informato, responsabile e consapevole. Dal punto di vista tecnico, i genitori possono servirsi di alcuni accorgimenti. Uno dei modi più semplici per impostare i controlli di censura è configurando la funzione di Parental Control sul router. In questo modo, è possibile filtrare il traffico internet che attraversa la rete per tutti i dispositivi utilizzati. Inoltre, Windows e altri programmi gratuiti, forniscono il servizio di filtro famiglia per configurare restrizioni e divieti. Ad esempio: programmi utilizzabili, limite di tempo per stare su internet, filtro di siti web e avvisi su siti sconosciuti per decidere se sono permessi o vietati.
C’è una normativa a cui riferirsi in tale contesto? Il nostro ordinamento che tutele offre rispetto al tema del rapporto tra minorenni e web?
Sicuramente, un ruolo determinante è ricoperto dalle indicazioni che l’Unione Europea fornisce su queste tematiche innovative. Il faro con cui orientarsi in materia di privacy è rappresentato dal Regolamento (UE) generale per la protezione dei dati personali n. 2016/679. In particolare, l’art. 8 contiene specifiche previsioni relative alle “Condizioni applicabili al consenso dei minorenni in relazione ai servizi della società dell’informazione”. Infatti il cd. GDPR ha introdotto il “consenso digitale”, applicato alla fornitura di servizi online per ragazzi under 18. Questo, infatti, sarà lecito solo laddove il minorenne abbia almeno 16 anni. Nel caso in cui l’interessato abbia un’età inferiore, il trattamento viene considerato lecito “soltanto se e nella misura in cui tale consenso è prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità genitoriale”. Tuttavia, è prevista anche una deroga al limite minimo di 16 anni, per cui gli Stati membri possono stabilire per legge un’età inferiore a tali fini purché non inferiore ai 13 anni. Nell’attuare il GDPR, il legislatore italiano ha stabilito che il limite di età per il consenso non potrà essere inferiore ai 14 anni. Per quanto riguarda il cyberbullismo, nel nostro ordinamento è intervenuta la Legge n. 71/2017, attualmente oggetto di discussione in senato per inserire maggiori meccanismi di protezione. Tale norma si pone l’obiettivo di contrastare questo fenomeno in tutte le sue manifestazioni. A tal fine è stato previsto che il minore ultraquattordicenne sia stato vittima di cyberbullismo può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi nella rete. Se entro 24 il gestore non avrà provveduto, l'interessato può rivolgere analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore. Il Garante ha pubblicato nel proprio sito il modello per la segnalazione da inviare a:cyberbullismo@gpdp.it. Ad oggi questo mezzo rappresenta una risorsa fondamentale per reprimere un fenomeno criminale in allarmante crescita.
Infine, bisogna considerare che numerosi comportamenti adottati sul web, integrano comunque reati puniti dal nostro codice penale, quali: pedofilia, prostituzione, pornografia, ed altri delitti gravi. E’ innegabile infatti che, la loro amplificazione sia stata favorita dall’evoluzione dei mezzi di comunicazione. In conclusione, se da una parte la navigazione in Internet espone i bambini ed i ragazzi a diversi pericoli, dall’altra rappresenta anche un’importante risorsa che le generazioni precedenti non avrebbero mai potuto immaginare. Per questo, è importante assicurarsi che anche i minori sperimentino il mondo virtuale in maniera sicura e consapevole.
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