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RELIGIONE

Carlo Acutis il beato con la tuta da ginnastica

Domenica 11 ottobre, l'Azione Cattolica Ragazzi dell'Arcidiocesi di Acerenza organizza un incontro sul giovane lombardo

Carlo Acutis il beato con la tuta da ginnastica

Carlo Acutis muore a 15 anni stroncato da una leucemia fulminante nel 2006, il giorno del suo funerale racconta la sua mamma, in migliaia lo pregavano come fosse già santo.

Il primo beato millennial. Il primo con la tuta da ginnastica e scarpette. Un santo vicino, il santo della porta accanto, un adolescente pieno di luce sin dai suoi primi anni di vita. Carlo Acutis muore stroncato da una leucemia fulminante nel 2006, il giorno del suo funerale racconta la sua mamma, in migliaia lo pregavano come fosse già santo. Oggi viene proclamato beato, il primo beato millennial: classe ‘91, una passione sfrenata per la tecnologia e per la solidarietà. In questi giorni la notizia più diffusa sarebbe quella del suo probabile patrocinio sul mondo di internet, l’informatica usata per evangelizzare, l’informatica utilizzata per placare i bisogni i chi necessita una parola di speranza.

«Egli – afferma Papa Francesco nella sua Christus Vivit - sapeva molto bene che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle novità che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività. Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza. Non è caduto nella trappola». «L’Eucarestia è la mia autostrada per il cielo” ripeteva Carlo ai suoi genitori Andrea e Antonia, che oggi hanno assistito alla sua beatificazione. Carlo il beato che aiutava i diseredati, gli ultimi: «Alle mense dei poveri – afferma Antonia in una intervista – in quelle delle suore di Madre Teresa di Calcutta a Baggio e dei cappuccini in viale Piave, dove prestava servizio come volontario. La sera partiva da casa con recipienti pieni di cibo e bevande calde. Li portava ai clochard sotto l’Arco della Pace».

Una storia di ordinaria e straordinaria santità che travolge gli animi anche dei più giovani, un santo in scarpette da ginnastica che ha vissuto per Dio con Dio. Domani, domenica 11 ottobre, l’Azione Cattolica Ragazzi della diocesi di Acerenza vivrà un momento di incontro nel suo nome, nel salone del Museo Diocesano della cittadina lucana. Le restrizioni dovute al Covid hanno imposto la partecipazione all’evento da parte di pochi rappresentati per le 21 parrocchie che si faranno portavoce nelle loro comunità di origine.

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