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Unibas e sport, un programma per ripartire

Le dichiarazioni dell’ingegner Vona, delegato alle attività sportive dell’Ateneo lucano

Unibas e sport, un programma per ripartire

Il settore dello sport universitario in Italia è molto sottovalutato. László Cseh è una delle leggende del nuoto che ha brillato conquistando tre ori, nei 200 metri farfalla, nei 200 e nei 400 metri misti anche alle universiadi di Shenzen 2011. Tante sono le eccellenze che emergono grazie agli sport realizzati all’interno dei poli e delle palestre universitarie. «Storicamente, lo sport universitario ha rappresentato in Italia un mondo troppo spesso avulso dalle università, spesso per colpa del mondo accademico stesso, che non si è mai preoccupato molto dello sport, come, d'altronde, l'intero sistema scolastico italiano e, con rare eccezioni, l'intero sistema paese» afferma l'ingegner Marco Vona, delegato Cus dell'Unibas. A seguito della crisi Covid19 sono ripartite addirittura le discoteche ma sono rimasti fermi quasi tutti gli sport, quelli che fanno poca audience e, apparentemente, poco fatturato, pur rappresentando la linfa vitale per moltissime associazioni, professionisti e singoli cittadini.

Nel corso degli ultimi anni si è però avuta una inversione di tendenza, grazie alla quale molti Atenei hanno avviato nuove strategie, dedicando risorse e attenzioni allo sport universitario. «Negli anni passati – continua il professor Vona – lo sport universitario in Basilicata è stato regolamentato dai rapporti tra Università della Basilicata, Cusi e Cus Potenza, sulla base di due convenzioni, la prima scaduta nel mese di febbraio 2020, che trattava la cessione in uso gratuito degli impianti sportivi, e la seconda nel mese giugno 2020, basata sulla gestione delle attività sportive. Alla scadenza, come ovvio che sia, l'Università ha richiesto formalmente la restituzione degli impianti il 28 maggio 2020, senza tuttavia esser riuscita, ad oggi, a rientrarne in possesso per operare i necessari interventi e le successive programmazioni». La scadenza delle convenzioni e le criticità nel funzionamento del Cus Potenza hanno indotto l’Università della Basilicata ad incrementare i propri sforzi per definire criteri e programmi per la pratica sportiva universitaria, differenti ed evoluti rispetto al passato, approvati nella sede ufficiale del Comitato per lo sport dell'Università, in virtù dell’importanza sempre maggiore che lo sport ha acquisito anche come servizio agli studenti. L’innovativa programmazione predisposta è perfettamente coerente con le più recenti evoluzioni normative in merito di autonomia universitaria, forma giuridica dei soggetti coinvolti e la giurisprudenza amministrativa che, infatti, legittima la gestione diretta degli impianti da parte delle università per il miglior conseguimento dei propri fini strategici. «In questa nuova modalità di gestione – continua Vona – l’attività svolta negli impianti sportivi universitari sarà al servizio unicamente degli studenti, degli studenti – atleti (altra importante tematica che verrà sottolineata dall’uscita del prossimo bando per la Dual Career che sarà emanato dall’Università), ai dipendenti e collaboratori dell'Università della Basilicata e poi, guardando al territorio, alla pratica sportiva delle fasce giovanili, soprattutto under 18, linfa concreta per il futuro del territorio».

Il professore afferma che ci sarà la possibilità, una volta data la priorità ai reali fruitori degli spazi, di concedere l’utilizzo dei servizi ad alcune categorie di esterni, in particolare agli ex studenti dell’Università della Basilicata che abbiano completato un ciclo di studi e ne facciano richiesta. «Le attività degli sport di squadra, causa di alcuni casi di grande criticità nel passato – prosegue – sarà completamente ridefinita e dotata di nuova regolamentazione. Inoltre, una delle nostre preoccupazioni è quella di concedere una particolare e doverosa attenzione a favore dell’integrazione e alla fruizione della pratica dello sport da parte degli studenti diversamente abili». Il delegato dell’università sottolinea che la futura collaborazione con il Cusi e col Cus Potenza dovrà esser ridefinita sulla base dei principi e regolamenti stabiliti dall’Unibas e nel rispetto delle normative in materia sulla trasparenza, considerando inoltre il commissariamento del Cus Potenza, un atto di estrema gravità. «A dicembre 2019 – conclude Vona – il Cus Potenza è stato commissariato proprio nel momento in cui l’Ateneo lucano si stava fortemente impegnando nella valorizzazione delle attività sportive a servizio degli studenti. Peraltro, le criticità evidenziate nel Cus Potenza hanno indotto l'Unibas ad una serie di azioni, tra cui dei formali esposti alla Procura Federale del Cusi. Il Cus Potenza, pur essendo formalmente ed operativamente una Asd autonoma rispetto al Cusi e soprattutto all'Unibas, avrebbe dovuto considerare con maggiore attenzione la sua natura, inscindibilmente legata all'Università della Basilicata al punto da avere nel proprio logo quello dell'Università. Considerando infatti gli eventi degli ultimi mesi, per l’attuazione dei propri programmi, l'Università ha dovuto intraprendere un percorso nuovo per fornire servizi agli studenti e rimuovere le problematiche preesistenti, ripartendo, dal prossimo anno accademico, con servizi adeguati alle esigenze degli studenti».

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