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Con gli occhi della strada: persone, numeri e luoghi del fenomeno tratta e sfruttamento in Basilicata

Report 2019 del Centro studi e ricerche sulle realtà meridionali

Con gli occhi della strada: persone, numeri e luoghi del fenomeno tratta e sfruttamento in Basilicata

POTENZA – Presentato il report 2019 “Con gli occhi della strada. Persone, numeri e luoghi del fenomeno tratta e sfruttamento in Basilicata” realizzato dal Ce.St.Ri.M (Centro Studi e Ricerche sulle Realtà Meridionali). I lavori si sono tenuti nella sala consiliare della provincia di Potenza alla presenza del Presidente della Provincia di Potenza Rocco Guarino, del prefetto di Potenza Annunziato Vardè, del presidente del Ce.St.Ri.M don Marcello Cozzi. Presente anche l’arcivescovo di Potenza- Muro Lucano – Marsicovetere mons. Salvatore Ligorio e alcuni rappresentati delle forze dell’ordine (Gdf e Carabinieri).

Ad aprire la mattinata il presidente della Provincia di Potenza Rocco Guarino che ha rimarcato l’importanza di queste iniziative che mettono “l’uomo al centro del mondo”. Mentre nel suo intervento il prefetto Annunziato Vardè ha affermato: «È un’iniziativa che di sicuro incarna il principio di solidarietà che è sancito dall’art.2 della nostra Costituzione. Un esempio lampante di come si faccia solidarietà sociale».

Il report di 29 pagine è una mappatura precisa, che emerge dal lavoro quotidiano dell’associazione di volontariato attiva sul territorio lucano dal 1995 ed inserita anche nel registro delle associazioni e degli enti presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Dal 2003 ad oggi con il servizio “Donna e libera” in aiuto delle donne vittime della tratta, dello sfruttamento lavorativo e sessuale, sono state incrociate quasi 1379 persone. Ma non solo. Il numero verde nazionale anti tratta 800 290 290 attivo h24 gestito che in Basilicata risponde al 329 6374651, ha registrato 198 chiamate di cui 168 richieste d’aiuto da parte di donne, bambini ma anche uomini di nazionalità prevalentemente nigeriana. A seguire le richieste d’aiuto riguardano gli italiani.  In 8 anni complessivamente (2012-2019) sono arrivate 788 richieste d’aiuto al numero verde regionale. Mentre sul tema dell’accoglienza, nell’ambito del progetto “Persone non schiave” in collaborazione con il Ministero dell’Interno, sono state accolte nelle Case protette 26 persone di cui 19 ragazze con 7 bambini, 16 delle quali in prosecuzione dal 2018.

Prendendo la parola Don Marcello Cozzi ha spiegato le pagine del report: «La Basilicata è una piccola Regione dove però incrociamo numeri importanti che ci fanno preoccupare. Nel 2019 abbiamo registrato 510 richieste di aiuto, circa 300 persone per sfruttamento lavorativo e quasi un centinaio per sfruttamento sessuale e ci fa capire la dimensione di questo fenomeno. Veniamo da decreti sicurezza che tendevano a rendere invisibili queste persone e se sono invisibili facilmente sfruttabili. La cosa da fare - continua don Marcello Cozzi - è quella di rendere visibili queste persone dando loro una domiciliazione abitativa, dei contratti reali, evitando così lo sfruttamento per ragioni economiche. In un mondo civile bisogna tutelare la dignità delle persone sfruttate sia in agricoltura che su strada. La questione della prostituzione, soprattutto nigeriana, è ancora più complessa perché le ragazze soprattutto nigeriane pur di portare uno spicciolo in più in casa, sono disposte a vendere il loro corpo senza rendersi conto di un ingranaggio più grande di loro, sfruttate dalle “petite madame”».

Il tema dello sfruttamento sessuale nel 2019 ha visto impegnate le unità di strada (Uds) costituite da una coordinatrice, una psicologa e un operatore, soprattutto in tre zone diverse della Basilicata: Potenza e il suo hinterland, il metapontino nella zona della Felandina e nel Vulture Alto Bradano. Le ragazze incontrate su strada sono state 38 nel 2019 un numero inferiore rispetto al 2018, soltanto perché a seguito di varie ordinanze comunali nel territorio potentino, le ragazze si sono spostate in luoghi chiusi. Un fenomeno sempre più incontrollabile.

Un report dedicato alla memoria di Eris Petty, la giovane nigeriana scomparsa il 7 agosto 2019 in un incendio divampato da una bombola di gas nel ghetto della “Felandina” nella zona del metapontino.

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