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Il caso

Cus Potenza: una cattiva gestione inaccettabile denunciata più volte dall’ateneo lucano e dal delegato Unibas, il professor Marco Vona

«Il Cus Potenza ha agito secondo logiche imprenditoriali, operando una inaccettabile concorrenza nei confronti degli impianti sportivi privati del capoluogo e non seguendo la sua mission statutaria»

Cus Potenza: una cattiva gestione inaccettabile denunciata più volte dall’ateneo lucano e dal delegato Unibas, il professor Marco Vona

Cus Potenza

 

Il Cusi, centro universitario sportivo Italiano, è una federazione sportiva nazionale che si occupa della diffusione, del potenziamento e dell’attività sportiva per gli studenti universitari italiani. Sul sito dell’organizzazione è chiaramente indicata la mission dell’ente che è quella di assicurare e curare la pratica dello sport a tutti gli studenti presenti sul territorio nazionale tramite dei presidi territoriali i cosiddetti Cus, centri universitari sportivi. Quello di Potenza è al centro di una vera bufera. Ciò che turba maggiormente però è che non è sicuramente il solo in Italia. Il “sistema Cus” è ben radicato: i commissariamenti infatti sono frequenti e numerosi ogni anno. Per poter conoscere la situazione potentina bisogna andare a ritroso nel tempo. In data 8 settembre 2019 l’ingegner Marco Vona, delegato Cus dell'Unibas, presenta una denuncia formale agli organi di giustizia sportiva del Cusi avendo egli stesso rilevato una serie di criticità nel funzionamento e nelle attività del Cus Potenza. Tali problematiche erano state ampiamente trattate dalla Magnifica Rettrice dell’Università degli studi della Basilicata professoressa Aurelia Sole, dal dottor Giuseppe Romaniello, Direttore generale della stessa Università e dal professor Vona nel mese di luglio 2019, presso la sede Cusi di Roma alla presenza del dottor Antonio Dima, allora segretario generale Cusi ed oggi suo presidente. Successivamente, sempre nel mese di luglio, con l’emergere di ulteriori criticità in merito alla disponibilità di documentazione inerente gli aspetti finanziari e le attività del Cus Potenza, il professor Vona invia una formale richiesta in merito alla disponibilità di documentazione del Cus Potenza finalizzata alla programmazione, realizzazione e gestione sportiva ed istituzionale, alla quale segue una ulteriore richiesta formale nel mese di agosto. Le criticità amministrative si accentuano con le dimissioni del presidente del Cus Potenza (eletto soltanto ad aprile 2019) nel mese di ottobre, dei revisori dei conti nel mese di dicembre 2019, portando al commissariamento del Cus nello stesso mese. I rapporti tra Cusi, Cus Potenza e Università della Basilicata sono stati regolati da due convenzioni: una scaduta nel mese di febbraio e la seconda in scadenza nel mese giugno 2020. Nei prossimi mesi, sarà riscritta una nuova convenzione che vedrà coinvolti però i medesimi attori. L’Unibas è infatti sostanzialmente costretta, seguendo la normativa vigente, a ristabilire un rapporto con il Cusi, al momento l’unico ente avente le caratteristiche individuate dalle leggi dello Stato. In ogni caso, l'emergenza sanitaria ha portato l’Università a programmare dei lavori di manutenzione e di adeguamento degli impianti di sua proprietà, gli stessi che erano stati concessi a titolo gratuito al Cus che, dal canto suo, non ha probabilmente prestato le cure dovute alla struttura come da molti utenti e studenti è stato lamentato. «La gestione del Cusi presenta delle criticità in molte parti di Italia – afferma il professor Vona – se si pensa che attualmente ci sono quattro, cinque Cus commissariati e addirittura un fallimento per svariati milioni (Cus Chieti). In questi anni il Cus Potenza ha agito secondo logiche imprenditoriali, dando priorità ad attività e spazio a numerosi praticanti non studenti universitari, operando in sostanziale concorrenza agli impianti sportivi privati del capoluogo, con una rilevante quota di praticanti non è studenti universitari. Il Cusi e i Cus non nascono per questo scopo, la loro mission è l’attività sportiva degli studenti, pratica radicatissima in tutto il mondo in college e università. Le criticità nella gestione del Cus Potenza sono inaccettabili». L’ateneo lucano è impegnato nella valorizzazione delle attività sportive a servizio degli studenti, promuovendo la “Dual Career” (la doppia carriera per studenti-atleti) che permetterebbe in futuro anche di accedere al programma Erasmus + sport che prevede lo scambio di atleti-studenti, attualmente improponibile. «Il Cus Potenza - continua l’ingegner Vona - deve operare come struttura al servizio unicamente delle attività sportive degli studenti, non secondo logiche imprenditoriali ed in concorrenza con le strutture private del territorio. Infatti, il Cus beneficia per questa mission di finanziamenti pubblici provenienti da Università, Ministero e Coni, utilizzando gli impianti sportivi universitari a titolo gratuito. Il nostro interesse primario è quello di riportare il Cus al suo funzionamento statutario nel rispetto delle normative vigenti anche in merito alla trasparenza. Il Cus non deve essere la palestra in cui fare soltanto pratica nella sala pesi o partecipare a qualche corso di fitness. Il Cus deve rendere servizio innanzitutto agli studenti, agli studenti - atleti (invogliando la pratica delle discipline sportive) e poi, guardando al territorio, alle fasce giovanili che rappresentano il nostro futuro».

Un sistema ben radicato quindi che non ha agito rispettando le finalità essenziali per le quali era stato creato: dare servizi agli studenti. Lo sport in Europa e nel resto del mondo universitario è motore trainante dell’attività agonistica ed elemento di richiamo per le università ed il suo territorio, in Italia questo non accade. Potenza è uno degli esempi concreti di questa cattiva gestione. La speranza è che vengano stabiliti i presupposti di serietà che finora sono totalmente mancati a discapito dell’ateneo lucano e degli studenti stessi.

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