IL MATTINO
Basilicata terra di scomparsi
12.05.2020 - 14:22
MONTEMURRO- Da molti anni, ormai, il dodici maggio è dedicato alla commemorazione della piccola Ottavia De Luise, scomparsa nel 1975 proprio in questa giornata e mai più ritrovata. Ottavia era una bambina di soli dodici anni, scomparsa da Montemurro quarantacinque anni fa, avvistata per l’ultima volta sulla strada che conduce a un paese limitrofo. In seguito alla sparizione, le indagini furono archiviate facendo riferimento alla cattiva “condotta” della bambina, che venne additata come «Una poco di buono, sorvolando sul fatto che alcuni adulti del paese fossero sospettati di abusarne».
L’associazione Libera Basilicata e, nello specifico, Libera Val d’Agri ogni anno ricordano la storia di una bambina la cui scomparsa è ancora avvolta nel mistero. «Quest’anno, tra le tante cose di cui ci ha privati il #Covid19, ci sarà anche la celebrazione annuale di #OttaviaDeLuise, a 45 anni dal giorno della sua scomparsa. Per questo, per quanto sia poco, abbiamo pensato ad una iniziativa simbolica via social. Martedì 12 sostituiremo la foto profilo dei nostri social con l’immagine che trovate in allegato. Si tratta di un'iniziativa del presidio di Libera Val d'Agri». Questo è il messaggio comparso sulle bacheche Facebook dell’associazione, con un’immagine, quella di Banksy, che ricorda l’innocenza dei bambini, della quale Ottavia è stata brutalmente privata, accompagnato da una frase che non lascia spazio alle interpretazioni «Ottavia. Una bambina. Io non dimentico». Un gesto che serve a mantenere viva l’attenzione su una pagina di cronaca il cui finale non è mai stato scritto e soprattutto fare in modo che «La sua memoria non venga sporcata dalle dicerie di una storia scritta male e non ancora chiusa».
Un’idea che prende spunto, inoltre, dalla commemorazione avvenuta il 21 marzo in occasione della giornata dedicata alle vittime di mafia, durante la quale Libera, che avrebbe dovuto riunirsi a Palermo, ha deciso di ricordare in modo alternativo le vittime di mafia, o come nel caso della piccola Ottavia, vittime innocenti. Infatti, due anni fa Libera Val d’Agri ha richiesto l’intitolazione della propria sede a Ottavia De Luise, un modo per ricordare la sua storia e ripulirne la memoria troppe volte infangata.
Anche grazie al sostegno costante di Don Marcello Cozzi, sono tante le manifestazioni realizzate in memoria di Ottavia, come delle passeggiate sul lago Pertusillo, nei pressi del territorio di Montemurro dove la bambina viveva, o attraverso delle rappresentazioni teatrali con dei dialoghi scritti da volontarie dell’associazione. Sebbene queste manifestazioni non siano sempre ben accolte, Libera non si ferma e grazie a una biblioteca intitolata proprio a Ottavia De Luise, dono dell’amministrazione comunale di Marsicovetere, potrà continuare a svolgere la propria attività e programmare i prossimi incontri, non appena la situazione sanitaria in atto nel nostro Paese lo consentirà.
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