IL MATTINO
Viaggiare al tempo del Covid
28.04.2020 - 15:02
A causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, probabilmente, le misure restrittive del governo prevedranno per qualche tempo l’obbligo di restare nella propria regione di domicilio e potersi spostare esclusivamente in essa.
Non sarà un limine ma un’opportunità immensa.
E’ stata necessaria la totale reclusione ed una situazione sanitaria ed economica disastrosa per scoprire la grande bellezza della nostra Italia, che esige sicuramente grandi cambiamenti generali, ma ciò non nega l’immenso patrimonio naturale, artistico, storico, letterario, culturale e culinario di cui è in possesso.
E così, stare bene non è più proporzionale alla quantità di kilometri che ci distanziano da casa, ma il poter esserci nei propri luoghi e far parte di essi. Una combattuta R-Esistenza che riguarda l’Esistenza in ogni sua forma: umana, affettiva, territoriale. Io Sono perché appartengo ad una comunità, e nutro la mia terra che reciprocamente mi nutre.
Nel giro di pochi mesi le esigenze si sono ribaltate: il lusso di viaggiare per il mondo si è trasformato nell’opportunità di poter uscire di casa, il voler essere continuamente altrove nel valore di poter essere sani e qui, il bisogno di guardare ogni volta cose nuove, lontane e diverse, nella fortuna di ammirare nel dettaglio le stesse cose di sempre, personali, vicine. Anche i legami hanno mutato i loro bisogni: non è più la ricerca di apparenti nuove conoscenze ma la voglia di stringere le proprie. L’aspirazione di far riunire famiglie lontane, far avvicinare rapporti distanti, ricostruire parentele distrutte. Probabilmente troppo utopistico come pensiero, eppure è il sentimento che profondamente ciascuno ha provato almeno per una volta in questo terrore sanitario e distanziamento sociale.
Lo smartphone diviene il nuovo mezzo di trasporto, e Google Maps il momentaneo surreale modo di muoversi: velocemente, ci si può spostare tra le distese immense di verde e le colline e le alpi che ritagliano con dolcezza il cielo, fermandosi nelle piccole trattorie dei borghi per viaggi culinari di prodotti tipici, ricostruendo l’antichità e apprezzando la ricchezza culturale ammirando i castelli sforzeschi della Basilicata. Una Basilicata che esiste, sulle mappe virtuali e nella realtà, nella storia e ad un palmo da noi, nella memoria e nelle innovazioni ancora da scrivere.
Quando sarà possibile ripercorre quelle strade, riscoprire quegli scorci, ricalcare quel patrimonio, facciamolo e arricchiamolo. Non proiettiamoci lontano, dove tutto sembra più bello solo perché fuori dalla portata. Non sentiamoci felici esclusivamente in quello che non abbiamo. Non dimentichiamoci di ora, del Sud, della Basilicata, della nostra Italia.
Adesso che il peso delle sbarre di casa è diventato davvero soffocante, lasciamo che almeno la mente esplori: progettiamo percorsi, costruiamo itinerari, ricerchiamo le piccole imprese d’artigianato in cui fermarci, i prodotti italiani di cui cibarci, ideiamo innovazioni per il territorio e proponiamole. E’ necessario poter avere speranze, guardare verso la luce, riuscire ancora a disegnare un futuro che accompagni armoniosamente l’attuale pesante presente. Rappresenta un’attività mentale e operativa importante per gli adulti, ma anche per i più piccoli: un momento della giornata concentrato sulla possibilità, positività, progettualità.
“Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta”.
edizione digitale
Il Mattino di foggia