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Verso le elezioni politiche di Marzo

Cristiana Coviello con Liberi e uguali: «La legge sul "dopo di noi" è solo propaganda elettorale»

Candidata al Senato con Leu, se la prende con le politiche di facciata del centro-sinistra renziano e pitttelliano e lancia lo slogan del partito: «Difendi la Basilicata»

Cristiana Coviello con Liberi e uguali: «La legge sul "dopo di noi" è solo propaganda elettorale»

Cristiana Coviello

Da sempre attivista per i diritti delle donne, schierata dalla parte dei più deboli, l’avvocato Cristiana Coviello, figlia del politico lucano di lungo corso Romualdo, è ora candidata con Liberi e Uguali al Senato, nel collegio uninominale di Potenza (l’unico previsto per la Basilicata al Senato). A meno di una settimana dal voto l’abbiamo intervistata per saperne di più sulle ragioni della sua candidatura.
Avvocato Coviello, ci spiega come mai ha deciso di aderire al progetto di Pietro Grasso e di candidarsi al Senato?
Io non sono mai stata iscritta a nessun partito, eppure ho avvertito l’esigenza di ricercare un punto di riferimento nel quale far rivivere le mie convinzioni, e le istanze che ogni giorno cerco di portare avanti per dar voce alle tante persone che subiscono violenza e sono più deboli: dai bambini vittime di violenze sessuali, ai malati di alzheimer, alle donne. Ad un certo punto, perciò, ho visto in questa nuova forza politica l’interlocutore giusto per tornare a parlare, finalmente, di tutti questi temi, ormai da troppo tempo abbandonati e fuoriusciti dalle stanze dei partiti.
Non ha ritenuto soddisfacenti perciò le politiche portate avanti sui temi sociali dal Partito democratico in questi ultimi anni?
No, affatto. Penso piuttosto che questi temi, troppo spesso, siano stati oggetto di altisonanti spot pubblicitari. Ad esempio, la legge cosiddetta sul “dopo di noi” è una legge per la quale non sono stati previsti finanziamenti adeguati. E lo stesso può dirsi per il piano nazionale contro la violenza di genere. Come pure troppo poco è stato fatto per l’educazione di genere, la prevenzione, e tanto altro. Ecco perché non ho potuto tirarmi indietro quando mi è stata chiesta la mia disponibilità a candidarmi con questa forza politica.
Chi le ha chiesto di scendere in campo? Roberto Speranza o Pietro Grasso?
Ho ricevuto una richiesta dal partito, ed alla quale ho aderito immediatamente. Non mi faccia dire altro..
Suo padre è stato uno storico esponente politico lucano, prima della DC poi del Partito Popolare Italiano, della Margherita e infine del Partito democratico. A questo proposito le chiedo: cosa pensa del Partito Democratico e della svolta centrista che sta attraversando?
Da quando sono maggiorenne sono sempre stata vicina alla base valoriale di centro-sinistra, ragion per cui mi definisco una cattolico-popolare. Oggi, tuttavia, questo portato nel quale sento di rivedermi non viene più incarnato da tempo da questo sedicente centro-sinistra di cui lei mi chiede, né credo che sia ormai più in grado di affiancare veri contenuti alle parole che ancora utilizza, fingendo di guardare alle richieste della gente.
Qual è la sua opinione politica del segretario Matteo Renzi? Pensa che questa sterzata centrista dipenda molto da questa personalità, oppure che si tratti di una svolta cui il centro-sinistra è andato incontro per conto proprio?
Una domanda del genere richiede un’analisi sociologica e politologica molto profonda. Io penso però che l’avvento di Matteo Renzi nel partito democratico abbia sicuramente accelerato l’abbandono di politiche un tempo care alla sinistra: da quelle sul lavoro a quelle più squisitamente sociali. Di sinistra sono rimaste solo le parole..
Quale pensa che sia il risultato che il suo partito otterrà in occasione delle imminenti elezioni nazionali?
Io credo e spero che il 5 marzo la situazione che si profilerà sarà diversa da quella che si sta immaginando oggi. È complicato secondo me effettuare una proiezione veritiera: le variabili che influenzeranno questo voto sono molte, e sfuggono ai più. Ma mi sento di dire che ci sarà una svolta politica reale. Il nostro risultato sarà sicuramente ottimo: sapremo dare una risposta agli elettori ed alle loro esigenze di cambiamento e, allo stesso tempo, di stabilità.
Ci dia una percentuale, anche solo orientativa…
La matematica non è mai stata il mio forte! A noi non interessano le poltrone o le percentuali. Ci interessa ascoltare quelle che sono le richieste dei nostri elettori.
I vostri competitors di centro-destra, da Forza Italia a Noi con l’Italia, alla Lega, o del Movimento Cinque Stelle, parlano di una disfatta (amara) che attende il centro-sinistra, anche in un’antica roccaforte come la Basilicata: hanno ragione i vostri detrattori?
Anche io penso che il Pd potrebbe ricevere delle sorprese ed ottenere dei risultati del tutto inaspettati.
E questo non vi fa temere che gli elettori vi accomunino comunque al Pd e che, quindi, dirottino il loro voto su forze antagoniste di tutt’altro calibro?
Beh certo, questo non posso saperlo purtroppo. Quello che noi possiamo e vogliamo intercettare è quel consenso che da tempo si è allontanato dal Partito democratico: noi immaginiamo un modello di società diverso da quello che in questi anni è stata ritratto, ed il nostro programma ne è la dimostrazione. Gli esponenti lucani di spicco di Liberi e Uguali, da Folino a Speranza, a Bubbico, del resto hanno da tempo dimostrato il loro distacco da queste politiche, lasciando delle poltrone e facendo delle scelte in controtendenza.
Secondo lei influirà la delusione che, anche a livello regionale, fin troppe volte avete fatto provare ai vostri elettori per le promesse mancate?
Sono certa che la gente avverta moltissimo la distanza che una certa politica ha incarnato rispetto alle persone che reclamavano risposte: dal lavoro, alla salute. La gente ha visto troppe porte chiuse e ha toccato con mano il fossato che è stato scavato da questi politici rinchiusi nelle loro roccaforti: questi sintomi si manifesteranno tutti in occasione delle prossime elezioni nazionali.
Qual è la sua opinione dell’operato della giunta regionale? Gianni Pittella è candidato al Senato con il Pd, è il suo diretto antagonista…
Non sono affatto entusiasta dell’operato di questo governo regionale, anzi. Credo che abbiamo toccato dei livelli bassissimi in termini di qualità delle politiche pubbliche. Non a casa il nostro slogan per la Basilicata è :”Difendi la Basilicata”. Gianni Pittella incarna proprio quel modello di politico distante dai cittadini lucani.
A leggere il vostro programma, se si è elettori di sinistra, c’è da rimanere incantati. Crede che questo basti per far capire a quegli stessi elettori le ragioni dell’ennesima spaccatura che voi incarnate?
Andando in giro fra la gente ho capito che le persone hanno perfettamente compreso le ragioni per le quali Folino, Speranza o Bubbico si sono allontanate dal Pd. Hanno capito soprattutto che si tratta di prese di posizione che vertono sui temi, e non sui rapporti di forza o sulle poltrone. È stata una frattura necessaria, dalla quale non si poteva sfuggire: il Pd ha chiuso le porte alla Basilicata quando gli è stato chiesto di difenderla.
Cosa pensa dei suoi colleghi di partito candidati, alla Camera ed al Senato, nei collegi plurinominali?
Io mi sento molto rappresentata innanzitutto da Pietro Grasso e da Laura Boldrini, e stimo molto i miei colleghi di partito. Basti pensare alla scelta difficile che Roberto Speranza ha fatto dimettendosi da capogruppo del Partito Democratico, o a quanto hanno fatto per la nostra regione Vincenzo Folino e Filippo Bubbico.
La prima cosa che farà al Senato se venisse eletta?
La cosa a cui tengo più di ogni altra sono le politiche di sostegno alle donne ed al welfare familiare: scriverei un progetto di legge che le aiuti concretamente, partendo dagli asili nido pubblici gratuiti.

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