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“Quanto petrolio lucano è finito in Israele?”: interrogazione parlamentare del pentastellato Lomuti

Il deputato del M5s chiede al Governo dati ufficiali sull’export di greggio verso il porto di Ashkelon, solleva dubbi sul rispetto del codice etico Eni e interroga l’Esecutivo dopo il riconoscimento ONU del genocidio palestinese

“Quanto petrolio lucano è finito in Israele?”: interrogazione parlamentare del pentastellato Lomuti

Arnaldo Lomuti

"Abbiamo diritto di sapere quanto petrolio italiano e lucano, sia stato venduto ad Israele, compresi i suoi derivati. Dobbiamo sapere se questo commercio è continuato nel 2025 e quale sia stato il contributo ai crimini del Governo di Netanyahu sui palestinesi mediante le nostre riserve minerarie". E' quanto si è chiesto il deputato Arnaldo Lomuti, coordinatore del Movimento 5 Stelle Basilicata, presentando un'interrogazione parlamentare. "In Israele - ha continuato, richiamando al codice etico di Eni - è andato solo petrolio della Val d'Agri o anche da altri giacimenti lucani? Chi vigila sul rispetto del codice etico di Eni?". "Il petrolio lucano - ha ricostruito Lomuti - è stato oggetto di controversie e proteste recenti a Taranto, perchè carico su petroliere destinate al porto israeliano di Ashkelon per alimentare, secondo le accuse di sindacati, associazioni e comitati, l'aviazione militare israeliana. Eni, con la partecipazione di Shell è la compagnia petrolifera responsabile del progetto Val d'Agri e ha collaborazioni anche con società israeliane come la Delek Group, che figura nella lista nera delle Nazioni Unite". "Ora che anche l'Onu ha riconosciuto il genocidio israeliano sul popolo palestinese - ha concluso - quale azioni prenderà il governo italiano per prevenire questi rapporti che imbarazzano l'intero popolo lucano e italiano?

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