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25.11.2025 - 16:24
Emiliano e De Luca
Non per smorzare gli entusiasmi – già di per sé moderati – del centrosinistra lucano, di un Pd commissariato, delle stelle cadenti e del brand evangelico ma i paragoni e i richiami avventati col “campo largo” pugliese e campano potrebbero essere un tantino fuori luogo. Perché in Puglia e in Campania si veniva nel bene e nel male da qualcosa. Da qualcuno. Da un decennio dominato da figure carismatiche, recitate ma soprattutto pesanti sul piano locale e nazionale: Emiliano da un lato, De Luca dall’altro. Due nomi che, con i loro apostoli, portano da soli un buon 15% senza neppure alzare il telefono. Leader riconosciuti, ingombranti, talvolta ingestibili e goffi, ma pur sempre leader che, a piacere, sanno stare in scena e dietro le quinte. E in Basilicata? Ecco, qui il film è un altro. Una sorta di versione lucana di The Truman Show, ma senza Truman. Il centrosinistra vorrebbe spodestare il centrodestra – legittimo e normale – ma con quale cast? Con quali protagonisti? Con quali star di richiamo? Perché per fare un “campo largo” servono i campi, ma soprattutto i mietitori. Quelli che sanno raccogliere voti e trainare una coalizione. In terra lucana, invece, mancano i protagonisti davanti alle quinte, mancano i registi dietro, mancano persino i rumoristi. C'è un centrosinistra che sogna di fare la rivoluzione con il fiato corto, la voce bassa e la bandiera stropicciata. Ecco perchè i paragoni con Puglia e Campania non sono solo azzardati: sono proprio una forma di autoillusione. La narrazione ufficiale del campo largo lucano racconta di un progetto plurale, inclusivo, moderno, post-qualcosa, pre-qualcos’altro, insomma un laboratorio politico. Solo che nei laboratori veri qualcuno conduce gli esperimenti. Qui, invece, la sensazione è che ci siano più provette che scienziati. Tuttavia, per onor di cronaca, il centrosinistra il suo big lo aveva in casa. Un De Luca o un Emiliano in salsa lucana c'era eccome. Uno che nella geografia politica è un punto cardinale. Puglia e Campania hanno capitalizzato il loro leader. In Basilicata, invece, ci si è preoccupati di sterilizzarlo con pessimi risultati. Ecco perchè senza leader forti, senza teste pensanti e senza un serio coordinamento, il centrodestra - non irresistibile - non si “spodesta”. Può solo inciampare da solo.
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