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09.11.2025 - 17:13
Nel 2022, il gap complessivo (tributario e contributivo) è risultato compreso fra 98,1 e 102,5 miliardi, a seconda di due diverse ipotesi di lavoro, con un aumento rispetto al 2021, in entrambi i casi considerati, vicino ai 3,5 miliardi di euro. Lo evidenzia l'ultima Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva pubblicata dal Mef. In particolare, in riferimento al solo obbligo contributivo, il gap viene stimato nell'intervallo fra 8,4 e 11,6 miliardi (con un incremento tra 0,5 e 0,7 miliardi di euro). Mentre, rispetto al solo obbligo tributario, il gap risulta tra 89,7 e 90,9 miliardi di mancate entrate tributarie. In termini di imposta potenziale, nel 2022, la propensione all’evasione si è attestata al 16,9-17,0%. Sulla base dei Conti nazionali pubblicati a marzo del 2025, il valore aggiunto generato dall’economia sommersa nel 2022, che comprende tutte le attività che sono intenzionalmente occultate alle autorità fiscali, previdenziali e statistiche, si è attestato a 182,6 miliardi di euro, segnando una crescita del 10,4% rispetto all’anno precedente (quando era 165,5 miliardi), pari al 9,1% del Pil, in aumento rispetto al 9% osservato in precedenza e delle altre componenti del sommerso pari, rispettivamente, all’1,1% e allo 0,7%.In generale, l’incidenza dell’economia non osservata è molto alta nel Mezzogiorno, dove nel 2022 rappresenta il 16,5% del valore aggiunto complessivo, seguita dal Centro dove il peso si attesta all’11,7%. Sensibilmente più contenute, e inferiori alla media nazionale, sono le quote raggiunte nel Nord-est e nel Nord-ovest, rispettivamente, pari al 9,4% e 8,9%. Maglia nera, con il 19,1%, la Calabria, all'estremo opposto il 7,7% della Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen, con uno scostamento dall’incidenza media nazionale pari, rispettivamente, a +7,8 e -3,6 punti percentuali.
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