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Il centrosinistra e la resa dei conti: quando la “vertenza Basilicata” diventa una confessione

Progetti di efficientamento energetico di Shell Italia E&P in Basilicata, incontro in Regione

Dopo anni – anzi decenni – di amministrazioni regionali targate centrosinistra, la Basilicata torna improvvisamente ad essere una “questione nazionale”. A dirlo è il capogruppo del Pd, Piero Lacorazza, che, con un tempismo impeccabile, annuncia che “la Basilicata arriva in Parlamento grazie al senatore Manca e all’onorevole Amendola”. Peccato che ci arrivi dopo decenni di ritardi e promesse mancate, proprio sotto la guida dei governi regionali di centrosinistra. Ora il Pd chiede che il governo Meloni e i parlamentari del centrodestra discutano e approvino le proposte del Partito Democratico, costruite – dice Lacorazza – “in collaborazione con i consiglieri regionali”. Ma la domanda è inevitabile: dov’era il Pd quando governava la Regione e poteva fare quelle stesse proposte e magari passare dalle parole ai fatti? Si parla - a ragion veduta - di questione idrica, di ristori agli agricoltori, di infrastrutture, di alta velocità Potenza–Tito–Polla, e di rilancio dell’area industriale di Melfi. Potremmo aggiungere lo spopolamento, la disoccupazione giovanile e molto altro. Tutti temi che affondano lontano le proprie radici e che oggi esplodono come una bomba ad orologeria e che tornano ciclicamente ogni volta che il centrosinistra deve giustificare il proprio immobilismo. Ora si scopre che la ZES “non basta” e che servirebbe un “modello Taranto” per salvare l’automotive lucano. Ma per decenni chi avrebbe dovuto ipotizzare, sviluppare e costruire le condizioni per attrarre investimenti, garantire infrastrutture e trattenere imprese e lavoratori? Sempre gli stessi che oggi si appellano al Parlamento. La sensazione è che il Pd lucano – commissariato, indebolito e in crisi d’identità – stia provando a riciclare storici e gravi problemi in nuove battaglie, cercando visibilità a Roma dopo averla persa in Basilicata. Perché se oggi la Basilicata è costretta a “diventare una vertenza nazionale”, è solo perché chi l’ha amministrata per trent’anni non è riuscito a farla diventare una Regione modello, al netto delle straordinarie risorse e del modesto numero di residenti.

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