IL MATTINO
il caso
05.11.2025 - 18:52
L'Associazione Micologica Sostenitori Cultura Idnologica Lucana (AMSCIL) ha formalizzato un Esposto-Denuncia alla Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata, segnando un nuovo capitolo nella battaglia per la civiltà e il rispetto delle leggi nella gestione del tartufo regionale. L'azione è diretta contro l'Ufficio Foreste e Tutela del Territorio della Regione Basilicata per due gravi profili di presunta inefficienza amministrativa e pregiudizio erariale nell'applicazione della Legge Regionale n. 35/95.
Le due denunce centrali:
1. LA DOPPIA TASSA (Danno Erariale): Si contesta la prassi imposta dall'Ufficio di richiedere ai tartufai lucani il pagamento di due distinte tasse annuali di identico importo per la stessa stagione di raccolta. Questa interpretazione, oltre a vessare economicamente gli operatori, espone la Regione a un rischio di danno erariale per futuri rimborsi e contenziosi amministrativi.
2. IL MANCATO INCASSO (Inefficienza Amministrativa): L'Ufficio rifiuta di accettare i pagamenti della tassa effettuati in ritardo (dopo il 31 gennaio). Questa rigidità, contraria al principio di Ravvedimento Operoso applicato a tutti i tributi, impedisce di fatto alla Regione di incassare la tassa dovuta, maggiorata da sanzioni/more. Tale prassi si traduce in mancato gettito fiscale e violazione dei principi di buon andamento e recupero massimo delle entrate.
"La nostra non è una battaglia contro l'Ente - spiega AMSCIL - ma per la legalità amministrativa e l'efficienza. Una Pubblica Amministrazione che chiede il doppio dei soldi ai cittadini e rifiuta di incassare le tasse, perdendo risorse preziose, deve essere richiamata all'ordine. Confidiamo nell'intervento della Corte dei Conti per riportare la gestione del tartufo lucano entro i binari della trasparenza e della correttezza."
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