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04.11.2025 - 16:48
Il parlamento europeo
“No al taglio del 20 per cento della Pac, è inaccettabile”. E’ l’appello della Coldiretti di Basilicata rivolto al Parlamento europeo, e rilanciato anche durante le numerose iniziative di piazza, l’ultima ad ottobre a Bari, con oltre mille tra agricoltori e allevatori lucani. “La Commissione europea ha scelto di ridurre le risorse destinate alle politiche agricola e di coesione – spiega l’organizzazione agricola lucana – le uniche realmente comuni e capaci di generare sviluppo equilibrato, coesione territoriale e sicurezza alimentare. Il bilancio agricolo scenderebbe da 386 miliardi di euro del QFP 2021–2027 a 297,5 miliardi, con ulteriori 6,3 miliardi per la riserva di crisi, la promozione e l’assistenza tecnica. Ma – sottolinea Coldiretti Basilicata – l’aumento della riserva di crisi è solo apparente, poiché gran parte dei fondi è già destinata a compensare gli agricoltori penalizzati da accordi commerciali come il Mercosur, risultando quindi inutilizzabile per affrontare nuove emergenze. Allo stesso tempo, la voce “Competitività e Società” aumenta fino a 409 miliardi di euro, includendo 175 miliardi per Horizon Europe, con un massiccio trasferimento di risorse verso i settori industriale, digitale e della difesa. Un’impostazione che conferma la priorità attribuita dalla Commissione ai comparti tecnologici e strategico-militari, a scapito della produzione reale, dell’agroalimentare e dei territori rurali europei”. Coldiretti a livello nazionale è al lavoro da mesi affinchè il Parlamento europeo ritiri le proposte della Commissione Europea. Nelle scorse ore il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo hanno incontrato il presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, per un confronto sui temi centrali del dibattito europeo: i tagli proposti alla Politica Agricola Comune, gli accordi di libero scambio e le prospettive del settore agroalimentare dell’Unione. Nel corso della riunione, Coldiretti ha consegnato alla Metsola un documento con le proprie proposte per la PAC post 2027 e per il futuro dell’agricoltura europea nell’ambito del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028–2034, definito dalla stessa organizzazione come un pericoloso cambio di paradigma per il futuro dell’Unione. Cinque i punti chiave del documento:
difesa della PAC come vera politica comune dell’Unione, mantenendo la sua autonomia giuridica e finanziaria rispetto al Fondo di Partenariato Nazionale e Regionale; risorse stabili e indicizzate per gli agricoltori, almeno ai livelli 2021–2027, con fondi destinati esclusivamente agli agricoltori attivi; rimessa al centro della strategia europea dell’agroalimentare, con una sezione dedicata all’agricoltura e alla bioeconomia sostenibile all’interno di Horizon Europe; clausole di salvaguardia e reciprocità negli accordi commerciali, a partire dal dossier Mercosur, per tutelare la produzione europea e garantire pari condizioni di concorrenza ed infine innovazione, sostenibilità e semplificazione, promuovendo l’uso del digestato come fertilizzante naturale, lo sviluppo dei biocarburanti e la riduzione degli oneri burocratici per le imprese agricole.
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