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Il palestinese Anan Yaeesh sospende lo sciopero della fame dopo il trasferimento al carcere di Melfi

Rivolta nel carcere di Melfi, 7 persone in ostaggio dei delinquenti

Il carcere di Melfi

Dopo quasi una settimana di digiuno, Anan Yaeesh, il giovane palestinese detenuto con l'accusa di terrorismo internazionale, ha sospeso lo sciopero della fame avviato il 4 ottobre, in segno di protesta contro il trasferimento dal carcere di Terni a quello di Melfi (Potenza). La direzione penitenziaria ha accolto alcune richieste: uso del computer nel laboratorio, una coperta su indicazione del medico e maggiore disponibilità per le visite con i legali. Secondo i promotori della campagna 'Free Anan', la protesta è stata interrotta dopo che il caso è tornato al centro dell'attenzione pubblica. Ieri, davanti alla casa circondariale di Melfi, c'è stato un presidio di solidarietà organizzato da Reti per la Palestina di Basilicata, con la partecipazione di decine di persone. L'iniziativa ha denunciato le condizioni di detenzione e chiesto la liberazione di Yaeesh, sotto processo a L'Aquila insieme ad altri due palestinesi. Le iniziative continueranno con un nuovo presidio il 26 ottobre e una mobilitazione nazionale il 15 novembre, entrambi a Melfi. All'Aquila, intanto, sono previste le prossime udienze del processo: 31 ottobre, 21 e 28 novembre. In quelle date i comitati spontanei annunciano nuovi sit-in e momenti di solidarietà per tenere alta l'attenzione sul caso.

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