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12.10.2025 - 16:06
Coldiretti Basilicata esprime forte soddisfazione per l’ennesima battaglia vinta in sede europea. Il Parlamento Ue ha approvato le modifiche al Regolamento sull’Organizzazione Comune dei Mercati (Ocm), accogliendo molte delle istanze avanzate da Coldiretti in difesa dell’agricoltura italiana – e lucana in particolare – con un segnale chiaro in favore della trasparenza e della tutela dei produttori. Una delle novità più significative è lo stop all’uso improprio di denominazioni come “hamburger” o “bistecche” per i prodotti vegetali, contrastando il cosiddetto meat sounding, che rischiava di generare confusione tra i consumatori e di penalizzare le produzioni zootecniche tradizionali. Ma il cuore della riforma riguarda l’obbligo dell’etichetta d’origine per tutti i cibi. Una richiesta storica di Coldiretti, rilanciata nelle piazze italiane anche dagli agricoltori lucani, che trova ora accoglimento nella normativa comunitaria. L’obiettivo è offrire ai consumatori informazioni chiare e garantire una concorrenza leale nel mercato agroalimentare.
Il testo approvato prevede anche:
la preferenza per i prodotti di origine locale in mense pubbliche e appalti,
l’introduzione di contratti scritti obbligatori all’interno delle filiere, per impedire pratiche sleali e garantire un giusto reddito agli agricoltori,
l’estensione delle regole dell’etichettatura a tutti i settori agroalimentari, andando nella direzione di una maggiore trasparenza e sostenibilità.
Coldiretti sottolinea anche l’importanza del riconoscimento, da parte del Parlamento Ue, della necessità di tenere conto dei costi di produzione nella fissazione del prezzo pagato all’agricoltore. Un principio che rafforza la battaglia contro la vendita sottocosto e la svalutazione dei prodotti agricoli italiani. «Questa è una vittoria non solo per gli agricoltori ma per tutti i cittadini – afferma Coldiretti –. L’etichetta d’origine rafforza la consapevolezza nelle scelte alimentari, difende la nostra economia rurale e valorizza le eccellenze locali, come quelle della Basilicata». Dopo anni di mobilitazione, la riforma dell’Ocm è vista da Coldiretti come un passaggio cruciale per la sostenibilità economica e ambientale del settore primario, nonché come una risposta forte alle tensioni sui mercati e alla crescente richiesta di qualità e trasparenza da parte dei consumatori europei.
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