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A Grassano riapre la Grotta-Cantina Santoro: tra memoria, vino e cultura popolare

A Grassano riapre la Grotta-Cantina Santoro: tra memoria, vino e cultura popolare

Un invito ad attraversare i "Cinti" di Grassano (Matera) come in un viaggio: dalle leggende dei monacelli alle cantine che odorano ancora di mosto, fino ai palmenti - vasche ampie in muratura - che raccontano la fatica del vino, per riscoprire la "Grotta-Cantina Santoro", che riapre al pubblico come memoria viva e luogo alla comunità. Sabato 11 ottobre, alle ore 16, verrà aperta al pubblico per la prima volta la "Grotta-Cantina Santoro", restaurata e riportata all'aspetto d'inizio Novecento. "Al suo interno - si legge in una nota dei volontari del gruppo di valorizzazione locale "Alla scoperta di Grassano" - gli strumenti originali che il professor Giuseppe Santoro aveva custodito con amore: un lascito prezioso che oggi diventa museo didattico per le nuove generazioni. L'inaugurazione è anche un omaggio alla sua memoria, a cinque anni dalla scomparsa, e al suo instancabile impegno civile". Il pomeriggio continuerà alle ore 18 nel settecentesco Palazzo Materi. Dopo i saluti del sindaco Filippo Luberto, la professoressa Luisa Sabato dell'Università di Bari racconterà il valore geologico e antropologico dei Cinti, mentre l'architetta Lucia Berloco, che ha diretto i lavori di restauro della cantina, illustrerà come le antiche pietre abbiano ritrovato respiro senza perdere la loro ruvidezza originaria.

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