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03.10.2025 - 16:09
Vito Bardi
"La parola chiave è cooperazione: nessuna Regione o Stato membro può affrontare da solo le sfide globali": lo ha detto - secondo quanto reso noto dall'ufficio stampa della Giunta - il governatore lucano, Vito Bardi (Forza Italia), intervenendo, in qualità di vicepresidente, al quarto Simposio europeo delle Regioni Nereus, che si conclude a Ponta Delgada (Portogallo). L'evento, dal titolo "New Space for Multiple Challenges: Resilience & Sustainability", ha riunito "autorità regionali, rappresentanti delle istituzioni europee, aziende, startup, università e centri di ricerca per discutere il ruolo delle tecnologie spaziali nelle sfide della sicurezza, della sostenibilità e della resilienza". Nell'occasione Bardi ha "rilanciato una proposta già avanzata durante una visita al centro Esrin dell'Agenzia spaziale europea a Frascati: un progetto pilota Nereeus/Esa per formare funzionari e dirigenti delle pubbliche amministrazioni nell'utilizzo dei dati geospaziali e delle applicazioni di osservazione della Terra. Non si tratta solo di innovazione tecnologica - ha precisato - ma di una nuova cultura amministrativa capace di rendere le decisioni pubbliche più tempestive, efficaci e sostenibili, sfruttando appieno le opportunità dell'economia spaziale". Il progetto lucano, che è stato approvato di recente dal consiglio di amministrazione di Nereus, "punta a diventare un modello per tutte le regioni europee. Un'iniziativa in linea con la nuova strategia europea per lo spazio e con il programma Iride, la costellazione satellitare italiana già operativa con otto satelliti a supporto delle decisioni pubbliche: dalla prevenzione dei disastri naturali alla gestione delle risorse idriche, dall'agricoltura intelligente al monitoraggio del territorio". "Un potenziale enorme - ha aggiunto Bardi - che rischia di rimanere inutilizzato senza investimenti seri nella formazione del personale pubblico". Il presidente ha ricordato anche l'esperienza del primo Master europeo in Osservazione della Terra, avviato all'Università della Basilicata sotto la direzione del professor Valerio Tramutoli. Un programma in lingua inglese, già capace di attrarre candidature da tutto il mondo, che conferma la capacità dell'Europa di formare una nuova generazione di professionisti dello spazio. Secondo Bardi, "Nereus è lo strumento più concreto per rafforzare la competitività europea nello scenario globale dell'economia spaziale".
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