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Sanità lucana, meno polemiche e più programmazione: il punto dell'assessore Latronico

“La sanità non è solo un capitolo di bilancio – ha detto l’assessore – ma la misura della capacità di una Regione di garantire diritti ed equità ai cittadini”

Sanità lucana, meno polemiche e più programmazione: il punto dell'assessore Latronico

Cosimo Latronico (Archivio)

Nonostante le difficoltà che inevitabilmente attraversano il Servizio sanitario regionale, la Basilicata dimostra di essere una delle poche regioni del Mezzogiorno capace di mantenere in equilibrio i conti senza dover ricorrere a piani di rientro o ad aumenti della pressione fiscale. È questo uno dei dati più significativi emersi dalla relazione presentata ieri in Consiglio regionale dall’assessore alla Sanità, Cosimo Latronico, che ha fatto il punto sullo stato dell'arte e sulle prospettive future. Nel 2024 le aziende sanitarie lucane hanno registrato un disavanzo di 36,7 milioni, dieci in meno rispetto all’anno precedente, interamente coperto con risorse regionali. Nessun taglio ai servizi, nessun aumento delle tasse: la scelta, ha ribadito Latronico, è stata quella di investire sulle persone, con nuove assunzioni, stabilizzazioni e adeguamenti contrattuali che garantiscono solidità alla macchina sanitaria. Tra le battaglie più delicate c’è quella sul riparto del Fondo Sanitario Nazionale. La Basilicata, con i suoi 530 mila abitanti distribuiti su oltre 10 mila chilometri quadrati, paga il prezzo della dispersione territoriale. Per questo la Regione ha avanzato, insieme ad altre realtà italiane, la proposta di introdurre un nuovo criterio che tenga conto della densità abitativa. Una questione di giustizia ed equità, non di campanilismo. Sul fronte delle spese, l’assessore ha rimarcato il lavoro di contenimento della spesa farmaceutica grazie ad accordi interregionali, come quello con il Piemonte, che hanno già consentito risparmi significativi. Ma è sul governo delle liste d’attesa che si concentra uno sforzo straordinario: oltre 10 milioni di euro stanziati, coinvolgendo pubblico e privato in un sistema trasparente e coordinato, con l’obiettivo di ridurre i tempi e garantire a tutti l’accesso alle cure. Un altro dato incoraggiante riguarda la mobilità sanitaria. Dopo anni di saldo negativo, la Basilicata mostra segnali di miglioramento: la regione è terza in Italia per attrattività ospedaliera, con un 42% di ricoveri provenienti da fuori per prestazioni di medio-alta complessità. Un risultato che dimostra l’efficacia e la qualità della rete ospedaliera pubblica. Non mancano tuttavia criticità, soprattutto sul fronte dell’emergenza-urgenza. La carenza di medici ha reso difficile garantire sempre la piena operatività del 118. Eppure, anche qui, si intravedono segnali di svolta: per la prima volta sono stati conferiti incarichi a tempo indeterminato a 16 medici, mentre nuove convenzioni e corsi di formazione mirano a rendere più attrattivo il servizio. Latronico ha poi ricordato il valore strategico degli investimenti del PNRR, che stanno portando in Basilicata nuove Case e Ospedali di Comunità, tecnologie diagnostiche all’avanguardia e infrastrutture moderne, come il futuro polo unico ospedaliero di Lagonegro. A questo si aggiungono i risultati già ottenuti sul fronte della prevenzione: la Basilicata è tra le regioni virtuose negli screening oncologici, con tassi di adesione superiori alla media nazionale e nettamente migliori rispetto al resto del Sud. Insomma, un quadro che non nega le difficoltà, ma che testimonia uno sforzo di programmazione e di visione. “La sanità non è solo un capitolo di bilancio – ha detto l’assessore – ma la misura della capacità di una Regione di garantire diritti ed equità ai cittadini”. Parole che dovrebbero unire, più che dividere. E invece l’opposizione, ancora una volta, ha scelto la via della polemica, speculando su temi che toccano la salute delle persone. Una strategia miope, che rischia di alimentare sfiducia e confusione in un momento in cui servirebbe unità e responsabilità. Latronico ha ribadito l’impegno quotidiano e infaticabile suo e della giunta per costruire una sanità lucana sostenibile, moderna e vicina ai cittadini. E ha invitato tutti, maggioranza e opposizione, a contribuire alla stesura del nuovo Piano Sanitario Regionale, il documento strategico che guiderà la sanità lucana dei prossimi anni. La sfida è complessa, ma i segnali di incoraggiamento non mancano. La Basilicata non è un’isola felice, ma non è nemmeno la terra del disastro sanitario che qualcuno vorrebbe dipingere. Tra equilibrio dei conti, investimenti mirati e un piano di riforma condiviso, la Regione sta dimostrando che, nonostante tutto, il diritto alla salute resta una priorità irrinunciabile.

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